
Mai come stavolta la sconfitta con la Juventus non può dirsi macchiata da situazioni, episodi poco chiari che avrebbero potuto giocare a nostro svantaggio. Non fosse altro che per gli episodi del mancato rigore di Chiesa (chi ne dubita si vada a guardare il regolamento a pagina 99: Regola 12) e quello su Zielinski che finiscono per elidersi entrambi.
Il Napoli, soprattutto allo Stadium, continua (ahimé) a subire, anche senza pubblico, la pressione di affrontare “quelli là”. Lo si è visto anche stavolta. E questo al di là della prestazione dei singoli e di tanti altri aspetti che in queste ore un po’ tutti tentano di analizzare od anche quasi vivisezionare.
Ha vinto la squadra che, oltre qualsiasi altra cosa, ha voluto più dell’altra questa vittoria e l’ha fatta sua anche grazie alla forza dei singoli.
E’ una sconfitta che va archiviata al più presto, nella mente dei nostri, con la consapevolezza che l’unica vera nota positiva del match porta il nome di Vìctor Osimhen. Un attaccante che ha dimostrato di essere capace di “muovere le difese”. Questo pur continuando ad essere servito poco e male dai compagni.
E adesso la abbassi la testa e ricominci a pedalare forte, fortissimo. Perché adesso c’è da iniziare la volata finale che si apre con la tutt’altro che facile Samp di Ranieri e proseguirà con Inter e Lazio. Insomma, non c’è tempo per inutili e deleterie cacce alle streghe (ce ne sono già state abbastanza, durante la stagione, ed è stato uno spettacolo francamente disgustoso).
Guardiamo avanti.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre