
La partita, il solito (ormai) pareggio. Poi le interviste mancate post-partita e di seguito la mancata conferenza stampa. Di qui la squadra che si disperde andandosene a casa e non all’albergo di Castelvolturno in ritiro. E da lì tutto l’ambaradan che ha tenuto banco per l’intera giornata, tra supposizioni, congetture, scenari, eccetera, eccetera, eccetera.
Intanto sui social (questi famigerati strumenti infernali) monta la solita rabbia. Una rabbia sempre più incontrollata ed incontrollabile. Un pò figlia dell’invidia (ma nessuno lo ammette ndr) e un pò figlia dei tempi, dove da ragazzini si finisce spesso per diventare vittime o carnefici di altri coetanei se soltanto ci si allontana dai “canoni” dettati dagli “influencer” o da chissà quale altra assurda fonte mediatica.
Non so perché ma ieri sera, dopo la partita col Salisburgo, non avevo sentito il bisogno di scrivere. Quasi fossi inconsciamente in attesa di qualcosa che stesse per accadere.
E infatti…
Fatico a capire cosa stia succedendo e mi dispiace davvero vedere, constatare, in queste ore, quanto labile sia l’animo di molti tifosi che, non sapendo veramente cosa stia accadendo fino in fondo (come tutti noi, del resto) si avventura in giudizi sommari “chiedendo la testa” di Tizio o di Caio.
Certo, c’è alla base un sostanziale rifiuto (definito da molti “ammutinamento”) dei tesserati di seguire le indicazioni della società. Si potrebbero discutere le modalità con le quali il ritiro è stato deciso e comunicato (entrambi i fattori restano ancora poco chiari).
Alla base c’è da entrambe le parti l’errore nel non aver saputo discutere la cosa primancora che divenisse pubblica. Il solito lacunoso handicap comunicativo che questa società continua a portarsi dietro e che tanti inutili problemi ha creato e continua (a quanto pare) a generare.
Ora c’è comunque il comunicato societario col quale “Si precisa inoltre di aver affidato la responsabilità decisionale in ordine alla effettuazione di giornate di ritiro da parte della prima squadra all’allenatore della stessa Carlo Ancelotti. Infine comunica di aver determinato il silenzio stampa fino a data da definire”.
La patata bollente è tutta nelle mani di Carletto ed il romanzo dei prossimi mesi della stagione azzurra è ancora tutto da scrivere.
Ad maiora (si fa per dire).
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre