VOGLIAMO SOGNARE

Negli ultimi giorni ho lanciato due sondaggi basati su voci di mercato riguardanti il Napoli e riportate da quotidiani sportivi di tiratura nazionale.

L’uno era sulla stella emergente del calcio portoghese Joao Felix. L’altro il centrocampista offensivo dell’Atalanta Josip Ilicic.

Il primo sondaggio ha registrato un traffico di visitatori da record, con molta interazione (commenti). Molte perplessità sulle reali capacità (e voglia) del club di Aurelio De Laurentiis di andare su un profilo simile, dato il prezzo, ma comunque un interesse sostanzialmente forte per l’argomento. Questo sia sulla nostra pagina Facebook che su un’altro gruppo amico dove ho potuto condividere il sondaggio.

Diffente, molto differente è stata la sorte dell’altro sondaggio. Quello su Ilicic. L’accoglienza è stata veramente tiepida (per non dire proprio indifferente ndr). Poche visualizzazioni, pochi voti. Interazione limitata ad un piacevole scambio di punti di vista col nostro amico Maurizio. Nient’altro.

Per la cronaca l’esito dei sondaggi da Ilicic come un giocatore non da Napoli (anche se non per distacco, nelle percentuali) e Joao Felix come nome giusto per far decollare la squadra. E stavolta le percentuali sono “bulgare”.

Cosa voglio dire con questo?

Voglio dire che, sia nel bene che nel male, siamo sempre stati una tifoseria abituata a sognare. Non necessariamente vincere ma a sognare sì. Lo eravamo ai tempi di Jeppson così come di Zoff e Altafini, Sivori, Clerici, Savoldi, Krol, Diaz, Bertoni, Maradona e via discorrendo.

Nessuno con un briciolo di sale in zucca si aspetta di vedere il Napoli contendersi il fuoriclasse di turno a suon di milioni coi club più potenti del continente. Nemmeno, però, ci si aspetta che delle oneste “bestie da soma” come Ilicic e Zapata (tanto per fare degli esempi concreti) vengano fatti passare come i nuovi “messia del pallone”. E’ ridicolo.

Il tifoso, soprattutto quello azzurro, vuole sognare, immaginare il fuoriclasse che indossa quella magica maglia azzurra e lotta per riportare la gloria all’onbra del Vesuvio.

Il vero tifoso se ne infischia delle plusvalenze. Se ne frega di “andare ad accompagnare di persona” Tizio o Caio se pagati un certo prezzo. Se ne infischia pure, diciamocelo francamente, di tifare pro o contro chi è alla guida del club. Ciò di cui ad un vero tifoso interessa è vedere la propria squadra del cuore lottare, forse vincere, ma lottare sempre fino all’ultimo ed al meglio delle proprie possibilità.

Il resto, i proclami, i contro-proclami, le dichiarazioni, le interviste, i giochini di potere e di poltrona interessano a chi col pallone ci mangia e non a chi tifa.

Perciò, prima di fare qualsiasi cosa, si pensi soprattutto a chi deve essere riportato allo stadio ed a chi in quello stadio non è mai mancato. Si lavori per riaccendere la passione dei tifosi e non dei ragionieri. E allora si prendano meno gregari e più artisti perché il palato del pubblico partenopeo è sopraffino. Si lascino gli Ilicic di turno nelle brunise lande bergamasche e si cerchino campioni veri. Gente da Napoli.

Giulio Ceraldi

#ForzaNapoliSempre

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