Non è certamente una novità per il Napoli degli ultimi mesi. La voce ‘’Infortuni e squalifiche’’ rappresenta, ad oggi, una voce importante del bilancio virtuale di questa stagione. Ma quante ne abbiamo viste e subite? A freddo possiamo affrontare il discorso su di un piano più razionale e tecnico. Alcune sfide in particolare, da una parte, e ‘’stress’’ di continuità agonistica, dall’altra, hanno minato la salute dei muscoli di molti. Ma a caldo, con la Roma ed il suo Olimpico che incombono arrembanti tra qualche ora, la situazione fa ribollire il sangue, creando uno scompenso emotivo almeno per chi segue da tifoso questi colori azzurri. Ancelotti, dal canto suo, come al solito fa leva sulla sua esperienza nel far di necessità virtù. Lo ha dimostrato nel recente passato e lo dimostra tutt’oggi confidando in pieno anche in questa rosa ‘’residua’’ che si ritrova, tralasciando le negligenze (programmate o meno) del calcio mercato. Il suo ‘’guardare avanti’’ è l’input che ispira i calciatori. Non è ipocrita e tanto meno demagogico: ci crede, punto. Lo segue tutta la squadra, per ora lo appoggia tutta la dirigenza, ma la strada è lunga. Oggi pomeriggio Ranieri si giocherà ogni carta possibile per cambiare il senso di marcia delle ultime gare e ridare un senso a questa stagione. Proprio in questo contesto va inquadrata la strategia di fondo del tecnico emiliano: gestire, gestire…sempre. I tifosi non hanno mai avuto aspettative da top-player in campo pur con un allenatore di questo calibro. Mr. Carlo ha fatto e sta facendo di più: sta cercando di portare avanti la sua filosofia del ‘’No alibi’’, del non puntare ai ‘’nomi eccellenti’’ ma ad una crescita delle giovani leve, anche attingendo al bacino locale circostante, creando i presupposti almeno ‘’teorici’’ di una rivoluzione in terra campana. Napoli potrebbe ritrovarsi con una squadra, strutture sportive ed un contesto in cui assurgerebbe a protagonista la parola ‘’qualità’’…e senza dilapidare un patrimonio finanziario sbilanciando i consuntivi finali. Ancelotti ha fatto chiaramente intendere che per lui la ‘’rosa corta’’ non esiste, è un falso problema, figlio del consumismo massmediatico globale che impone alle ‘’cose’’ (leggi giocatori e sponsor) un ciclo di vita ridotto e, nel contempo, un ricambio rapido. Per l’undici azzurro tutto ciò non vale. L’assenza di Ospina, Albiol, Chiriches, Diawara ed Insigne, e dello squalificato Zielinski, non sono un peso, ma una transizione, che deve servire come trampolino psicologico per chi gioca meno. Non fa una grinza il ragionamento del tecnico emiliano di cercare di accampare alibi vari e puntare il dito sugli impegni delle nazionali di calcio dei rispettivi paesi. E’ un fatto scontato e da accettare. Guardando la Roma, anche Ranieri è sulla stessa lunghezza d’onda. Con Manolas ed El Shaarawy fuori dai giochi e De Rossi in dubbio, Ranieri dovrà correggere il tiro del suo 4-4-2: in difesa potrebbe proporre al centro Marcano e Fazio, con Karsdorp e Kolarov ai lati, linea mediana con De Rossi poco probabile, puntando su Cristante e Nzonzi, con Zaniolo e Kluivert ai lati, ed i soliti insostituibile Dzeko e Schick in avanti. Il Napoli non si nasconde e non vuole mollare il suo secondo posto. La doppia ‘’M’’ offensiva Milik-Mertens non dovrebbe essere toccata, il centrocampo va rivisitato, con Allan e Fabian Ruiz al centro, e Callejon e Verdi ai lati, mentre in difesa ci si aspetta la solita coppia centrale Koulibaly-Maksimovic, con Mario Rui e Malcuit ai lati. E l’ora delle false emergenze! Il Napoli deve crescere, ne ha la possibilità. E’ un salto di natura psicologica, un lavoro duro ed estenuante, proiettato in avanti, fondato su una totale intercambiabilità del collettivo, pur mantenendo inalterato il rendimento. E’ il diktat di Ancelotti. Lui ci crede…Noi ci crediamo…
Avanti Azzurri, Avanti…
Marco Melissa
#ForzaNapoliSempre
Ciao. Cre di che si stia effettivamente puntando a sviluppare il vivaio, le strutture o è solo una tua speranza per adesso?
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L’unica strada percorribile per ridurre la forbice esistente tra noi ed i non-colorati è quella di provare a crearci i campioni in casa. Il Sud è sempre stato fucina di calciatori da sempre. Provare a diventare il punto di riferimento dei giovani talenti meridionali sarebbe segno di saggezza finanziaria di un club che non può pareggiare i conti con la rivale di sempre a colpi di milioni.
Se invece l’ennesima dichiarazione del presidente sul vivaio dovesse rivelarsi l’ennesima “boutade” senza alcuna conseguenza concreta, questo sarà un altro “boomerang” che danneggerà ulteriormente l’immagine del club allontanando ancor di più la gente dallo stadio, stufa delle bugie di De Laurentiis.
Giulio
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Speriamo allora. Anche se non credo ci sia questa lungimiranza concreta come altre società straniere, forse l’acquisizione del Bari potrebbe dare una mano in questo senso. Grazie della risposta
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