Complice un turnover massiccio del tecnico azzurro Ancelotti in vista dell’impegno di Salisburgo di giovedì prossimo, il Napoli lascia due punti al Mapei di Sassuolo e vede la capolista Juventus allungare a 18 punti, col Milan ancora a distanza di sicurezza da noi (6 punti).
Insomma, il Napoli ha definitivamente mollato il campionato. Ora si tratta soltanto di gestire il secondo posto.
Si punta tutto sull’Europa League. Ed è giusto che sia così. Rischiare i pezzi da novanta in vista del delicato impegno di Coppa, nonostante il 3 a 0 dell’andata, non avrebbe avuto senso.
Il Napoli visto a Sassuolo nella prima frazione di gioco lasciava ben sperare. Tre nitide occasioni da gol (Mertens, Ounas e Verdi) con la solita amara impressione, però, che il giocatore azzurro di turno perda sempre un attimo di troppo nel caricare il tiro e finire per farsi intercettare dal difensore avversario o dare il tempo al portiere di posizionarsi al meglio per smorzare la pericolosità della conclusione a rete. Dettagli che contano, quando si gioca contro difese ben attrezzate e contro squadre che trovano sempre motivazioni extra nell’affrontarci.
Parte la ripresa sulla falsariga del primo tempo ma, su un errore in fase d’attacco dei nostri parte il contropiede nero-verde che porterà Berardi a segnare la rete del vantaggio.
Il Sassuolo sembra più tonico. Reparti ben collegati e difesa ordinata. Il Napoli, con un gioco lento, sbatte regolarmente contro il muro avversario senza alcun altro scopo che di dare l’impressione di non avere frecce nel proprio arco.
Poi Lorenzo Insigne, l’uomo più discusso della settimana partenopea, sbroglia la matassa ed acciuffa il pareggio.
Non sarà una partita da ricordare, questa col Sassuolo, ma la sensazione che a giugno la rivoluzione di calciatori, guidata da Ancelotti, sarà molto più estesa di quanto si possa immaginare al momento e coinvolgerà anche nomi che a tutt’oggi, a Napoli, appaiono inamovibili, è sempre più forte.
Chi vivrà vedrà.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre