Dopo la sfida-allenamento del ritorno contro lo Zurigo, è bello vedere tutti gli occhi puntati sulla prossima mossa di Ancelotti. Tutti impegnati a sbrogliare l’ennesimo rebus che stasera proporrà il tecnico emiliano in una trasferta insidiosa come quella del Tardini. Il Parma, reduce da una serie non certo felice di risultati, è comunque imprevedibile; una delle poche compagini che è riuscita a portar via un punto dal campo della capolista. Somiglia un ‘’tantinello’’ al nostro mister Carlo, che riesce a vestire di panni diversi una identità che, pur non irresistibile, può sempre colpire in modo decisivo. Proprio questa capacità di variare il proprio tema principale e di usarlo come arma in campo è pregio ma anche limite del Napoli di oggi. Non è una storia che si ripete da inizio stagione, ma che, appunto, cambia ogni volta! Nelle interviste rilasciate negli ultimi giorni, il tecnico di Reggiolo ha offerto più di un esempio per dare un senso preciso della ricerca pura e verace di un carattere definitivo da infondere in questa squadra. Si deve condividere con lui un aspetto che non è gestibile da alcuno: l’interpretazione del momento. L’allenatore, per quanta elasticità di modulo o libertà d’espressione dia ai suoi eletti in campo, non può certo essere responsabile del risultato nell’applicazione diretta da parte degli azzurri. Lui vorrebbe pochi passaggi…invece, spesso, ne facciamo tanti e poi ci perdiamo!!! (vedi Milan). Lui vorrebbe qualità di gioco, a tutti i costi…invece, spesso, alcuni elementi sono deficitari in tal senso. Non gli si può dare torto se pensiamo che abbiamo lottato contro Liverpool e Psg a testa alta e sofferto con squadre di bassa classifica di campionato. Che serve allora? La soluzione è nelle parole di Ancelotti:’’quella che a napoli si chiama Cazzimma!’’. La sana cattiveria calcistica. Quel quid che ci permetterebbe di evitare tante esitazioni, di concretizzare evitando inutili sprechi di energie e tempo. Contro il Torino lo si poteva fare. E fermiamoci alla sfida contro il Toro. Tanti esempi stanno là. Ma se proprio vogliamo trovare anche un senso da tifosi azzurri, dobbiamo abituarci a pensare, se ce ne fosse ancora bisogno, che Ancelotti, pur non avendo la ‘’sua’’ squadra ideale (sul piano della autonomia di movimenti sul mercato), punta sempre a rendere chiaro, elastico e gestibile il modello di gioco, allo scopo di fare crescere il collettivo. Il calcio insegna che il carattere, la personalità, anche quando manca in un elemento, la si può acquisire stando al fianco di chi, invece, la mette in campo. Stasera contro il Parma, per esempio, vedremo se la ‘’stella’’ Ounas è veramente nata ed eventualmente se sarà capace di affiancare Milik (Insigne è fuori per squalifica) per affondare la difesa avversaria. Vedremo, ancora, se è affidabile tenere Allan e Fabian al centro, con Zielinski e Callejon sui laterali; cosi come dovrà essere vigile una difesa che vedrà probabilmente Meret tra i pali, Koulibaly e Maksimovic ancora al centro della difesa, e Malcuit e Ghoulam ai lati. D’Aversa punterà probabilmente a sfiancare le linee interne degli azzurri. Ha buoni incontristi, Rigoni a centrocampo cosi come Kucka e Barillà sono garanzia di movimento a 360 gradi; l’attacco, sulla carta, è molto pericoloso, con il ‘’nostro’’ Inglese affiancato da Biabiany e Gervinho. 4-4-2 azzurro contro 4-3-3: fare movimento verticale è d’obbligo per il Napoli; il Parma ha dimostrato di saper ben gestire anche le linee offensive della capolista con un cambio di zona d’intervento a seconda del portatore di palla. Il Napoli potrebbe, stavolta, puntare meno sull’attesa tattica e di più sull’egoismo d’occasione. Gol a sorpresa, anche con iniziative personali, possono solo far bene. Determinazione ed adrenalina: a volte ci mancano…ma facciamole diventare abitudine…
Avanti Azzurri, Avanti…
Marco Melissa
#ForzaNapoliSempre