Al di là della sgambettata con lo Zurigo. Al di là degli spalti sempre più vuoti e spettrali. Al di là di un incontro che, per i primi venti minuti circa, assiste allo spettacolo surreale del solo tifo ospite a farsi sentire. Al di là di tutto la serata si illumina della luce di un ragazzino che, quando ha l’opportunità di entrare in campo dall’inizio non delude. Ma stasera eccelle. Adam Ounas da Chambray-lès-Tours, il giocatore franco-algerino che solitamente scalda la panchina per poi giocare piccoli spezzoni di partita, qua e là, è l’unica vera nota di rilievo in una serata nella quale il Napoli fa, per lunghi tratti del match, accademia, pur con una compagine elvetica volenterosa e propositiva ma troppo è il divario tecnico coi partenopei per poter anche lontanamente mettere il discorso qualificazione nel minimo dubbio.
Minuto 43. Ounas, appena dentro l’area di rigore avversaria, si accentra leggermente e lascia partire un morbidissimo assist, scucchiaiando per l’accorrente Verdi che insacca la palla dell’uno a zero alla sinistra del portiere avversario.
Minuto 75. Mertens serve in corsa Ounas che taglia dalla destra ed eludendo la marcatura avversario lascia partire un fendente ad incrociare che trafigge l’estremo difensore svizzero piazzando la sfera tra quest’ultimo e il primo palo.
Il giusto coronamento di una serata tutta targata Ounas.
E chissà che questa sera i pochi intimi del San Paolo non abbiano assistito alla nascita di una stella. Chissà…
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre