Le cassandre del cavolo ed i professori del piffero stavano già “sfregandosi le zampe”, così come fanno le mosche sul cibo (e sulla…).
Purtroppo i menagramo peninsulari (ed anche qualche conterraneo – i peggiori ndr) si sono visti strozzare l’urlo in gola quando il ragazzo di Los Palacios y Villafranca, al secolo Fabián Ruiz Peña, ha infilato il tap-in del pareggio partenopeo su invito di tacco di Mertens.
Poi l’autorete di Biraschi su punizione in area di Mario Rui ha dato la definitiva vittoria, ribaltando lo svantaggio su preciso colpo di testa del genoano Kouamé al 20′ del primo tempo.
In mezzo un Napoli poco reattivo e scollato tra i vari reparti.
Un Milik troppo statico e troppo poco servito dai cross in area dei compagni fa il resto.
Dries Mertens al posto del centravanti polacco, Fabián Ruiz per Zielinski e Malcuit per Hysaj fanno cambiare marcia agli azzurri. E nemmeno il nubifragio che si abbatte sulla città, che obbliga l’arbitro Abisso a sospendere temporaneamente l’incontro, ferma la voglia di rimettere in carreggiata un risultato parzialmente bugiardo ma figlio anche della volontà degli uomini di Juric di provare a tenere lontana la mannaia dello smanioso Preziosi dalle parti dell’allenatore genoano.
Questa squadra stupisce sempre di più. Ha imparato a soffrire, a sporcarsi, a risalire la china. È una squadra con gli attributi.
Avanti il prossimo.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre