Cori beceri, cori razzisti, cori da stadio.
Nessuno si aspetta provvedimenti, all’indomani di Juventus – Napoli. E invece arrivano. Curve chiuse per un turno ed ammenda di €10.000.
La società bianconera fa ricorso e, per tutta risposta, le giornate di chiusura passano da una a due (anche se per una la ‘pena” è sospesa). L’idea che qualcosa stesse per cambiare è balenata, per un attimo, tra le menti di qualche tifoso. Poi è arrivata la doccia fredda. L’ennesima pagliacciata. La Juventus fa richiesta di riempire le curve vuote coi ragazzini delle scuole calcio e chi di dovere accetta. Era capitato in passato. Nemmeno questa è più una novità.
E il punto non è che quei ragazzini urleranno “merda” ad ogni rinvio del portiere avversario. Si sà che ormai gli “ultrà più beceri” si annidano tra i genitori dei ragazzini delle scuole calcio, dove, durante le partite, volano parole grosse e, spesso, anche le mani. D’altra parte proprio l’altro giorno, a Trento, durante una “rimpatriata” coi colleghi Arrigo Sacchi e Pep Guardiola, Carlo Ancelotti aveva detto che in Italia non c’è cultura sportiva e che solo da noi lui abbia “assaporato” le offese del pubblico avversario (affermazioni poi confermate e ribadite, ventiquattro ore dopo dal CT Mancini).
Il punto è che, al di là dell’eccitazione per un Napoli sempre più stupefacente, la consapevolezza di un’altro (l’ennesimo) campionato-farsa si fa sempre più forte. Purtroppo.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre