UEFA Champions League Obiettivo puntato su Napoli – Liverpool

Rosso (‘’Reds’’) di sera…il tifoso ci spera! Seconda uscita stagionale del Napoli in Champions: arriva il Liverpool in un San Paolo che si preannuncia ‘’infuocato’’ tra i tifosi per una sfida che vive di trepidanti aspettative. Chi la definisce ‘’decisiva’’ per il prosieguo degli azzurri, chi la analizza con le dovute riserve visto che l’undici di Ancelotti deve ancora trovare la giusta quadratura per potersi sentire più tranquillo anche in ottica europea. Fatto sta che il Napoli deve compiere più di un passo avanti: nella direzione di una maggiore concentrazione nelle fasi negative, nel mantenimento delle proprie certezze nei vari reparti nonostante l’altalena del punteggio, nel consolidare la consapevolezza che qualità ed impegno devono essere accompagnate da una continua e preponderante dose di coraggio dal primo all’ultimo minuto. Poi c’è Klopp con i suoi ragazzi: una autentica corazzata di muscoli e fantasia, capaci di impostare un’organizzazione corale difficilmente contenibile. In buona sostanza: tanto lavoro da fare. Contro i Reds come nei prossimi impegni di campionato. Tempo, calma e determinazione: la trasformazione ancelottiana, come in passato è accaduto con quella sarriana, esige questi tre inscindibili ingredienti, che dovranno continuare a lievitare fino a quando si potrà respirare un’aria più serena.

Il rettangolo di gioco è un giudice spietato: una massima ‘’evergreen’’ per accompagnare il Napoli verso questa sfida impegnativa. Si sa che a volte la fantasia passionale imperitura di un tifoso ovvero le deduzioni tecniche della stampa creano un ambiente naturalmente ottimista verso un certo tipo di andamento. Le eccezioni, però, sono dietro l’angolo; per gli azzurri queste ultime sono targate Sampdoria e, più di recente, Juve. Quindi si parte con un’idea, un sogno ad occhi aperti, e alla fine ci si può anche ritrovare con un pugno di mosche in mano, anche se fuorviati da condotte arbitrali dubbie ovvero atteggiamenti ambientali più che ostili. Il giudice supremo: è sempre il campo. Ma questa volta la lezione, si spera, deve essere messa a frutto. In primis: nessuno strascico mentale dai passi falsi come dalle prestazioni maiuscole; i ragazzi sono ancora in una fase di ‘’sperimentazione’’ rivoluzionaria ed il diktat ‘’tenere i piedi a terra’’ va rispettato. Secondo aspetto trainante: il cambiamento non deve mettere timore, che si tratti di turn-over oppure di inversione-incroci di ruoli. Una rivoluzione come quella di Ancelotti ad ogni gara passa per l’ennesima nuova gerarchia nelle priorità di gioco, nell’attenta analisi delle problematiche emotive e di approccio psicologico, in generale nella gestione complessiva di un percorso che un gruppo deve affrontare con le dovute indicazioni. Sta ‘’nascendo’’ qualcosa di nuovo: questo è l’obiettivo principale che il tecnico di Reggiolo sta imprimendo in tutti ed in tutte le occasioni.

La logica nella scelta degli uomini e le ‘’croci’’ tecniche: Ancelotti sta apprendendo bene come è fatto il gruppo di giocatori che ha di fronte, proprio per farlo diventare sempre più il ”suo” gruppo, il suo Napoli. Cambio di moduli in corsa abbinato ad una costante rotazione dei giocatori in campo: il punto di partenza è chiaro, ma contro avversari come il Liverpool deve fare la differenza il coraggio di osare di più; mai arrendersi oppure arretrare il baricentro per eccesso di prudenza. Gli avversari non staranno mai a guardare! Ancelotti sta rendendo la squadra più ‘’varia’’ e ‘’variabile’’: rispetto ad un recente passato in cui vi era un’impostazione più meccanica; l’intento è quello di far scendere in campo chi effettivamente sposa le miglior possibilità d’approccio grazie alle sue caratteristiche ed al suo stato di forma del momento. Ciò potrà rappresentare un buon rimedio per soccorrere nelle zone del campo attualmente ‘’a rischio’’: corsie laterali e fase di interdizione a centrocampo in non-possesso, soprattutto nella maglia difesa-centrocampo. Le soluzioni tattiche adottate stanno portando buoni risultati, ma i dubbi sono ancora tanti, cosi come i passaggi a vuoto che possono vanificare, in un attimo, quanto costruito con tanti sforzi.

L’ennesima nuova identità per affrontare il Liverpool: ‘’Dottor Jekyll’’ 4-4-2 ed i suoi ‘’Mr. Hyde’’ 4-2-3-1 e varie. Codificare ed ingabbiare le scelte di Ancelotti in merito al modulo è complesso, una trasformazione quasi ‘’sovrannaturale’’ come quella del personaggio letterario che lascia senza riferimenti poiché cambia in corso d’opera. Saremmo qui a parlare di un vero ‘’colpo perfetto’’ se gli uomini prescelti attuassero le direttive già al meglio delle possibilità. Questi i difetti di gioventù della rosa ‘’itinerante’’ del tecnico di Reggiolo. Ma far male tatticamente ai Reds è una strada percorribile. Se gli azzurri partono con un’attenzione maniacale al dettaglio tecnico, anche con il più classico dei moduli, ecco che si può approfittare di qualche sbavatura che, spesso, capita anche alle grandi squadre. Ad esempio, il movimento di copertura dei difensori davanti al portiere lascia spesso a desiderare, proprio come l’applicazione del fuorigioco; in questo il Napoli, soprattutto con Callejon ed Insigne, ha dimostrato che può lasciare il segno. Ecco che il 4-2-3-1 potrebbe tornare utile. Anche l’ossessione di Ancelotti di giocare sempre con la palla a terra può essere un’arma importante, soprattutto nelle verticalizzazioni negli spazi morti avversari. Un altro aspetto determinante sarà la concentrazione. Fermare un attacco come quello Salah-Firmino-Manè è difficile, per non parlare delle sortite offensive corali che ubriacano qualsiasi difesa. È importante restare lucidi, per poter essere sempre in grado di gestire la propria posizione a seconda delle contromisure da prendere in quella determinata circostanza. Altra arma di cui abusare sarà l’anticipo. Ciò potrebbe vanificare il lavoro degli inglesi molto bravi negli spazi stretti e permettere al Napoli di recuperare palla da rilanciare velocemente verso le corsie esterne che poi andrebbero a smistare verso gli avanti per sorprendere la difesa avversaria.lineupna

Il Liverpool di Klopp è un ‘’tamburo battente’’: non ti concede passaggi a vuoto; aggredisce e ri-aggredisce ad ogni fase di transizione; possono far davvero male se usano le folate centro-trequarti. Hanno, in poche parole, raggiunto una sintonia quasi sinfonica nell’applicare le scelte di Klopp. Il tridente offensivo è irresistibile, ma alle spalle Keita e Wijnaldum costruiscono tanto e, di conseguenza, vanno anticipati, o quanto meno arginati.

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Il coraggio, la calma. Ancelotti sta chiedendo e continuerà a chiedere ai suoi ancora piccoli passi nella direzione di una organizzazione efficace. I tifosi sono lì che attendono, con passione. Per ora la trasformazione è senza compromessi, senza una rosa fissa. Tutti dovranno essere costantemente diversi nelle soluzioni, ma uguali nello spirito in un’unica identità, che porti una nuova aria serena e sempre più azzurra…

Avanti Azzurri, Avanti…

Marco Melissa

 

 

 

 

 

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