SINFONIA AZZURRA

E chi se lo sarebbe aspettato un Napoli così?! E così presto.

Ma la scienza spiega tutto. Ci vogliono dai quaranta ai sessanta giorni per il cervello umano per essere in grado di assimilare un nuovo modo di giocare, dopo aver usato gli stessi meccanismi tattici per anni.

Gli uomini di Ancelotti (è arrivato il momento di chiamarli così, finalmente ndr) hanno planato sul prato del San Paolo come gabbiani di un novello Livingstone. Liberi, Insigne su tutti, di dare sfogo al loro talento, pur nell’ambito di un copione itinerante e camaleontico come quello da cui il tecnico azzurro, da eccellente direttore d’orchestra quale lui è, impartisce i tempi della sua sinfonia.

Musica mai monocorde, quella del Maestro. Tantomeno gli interpreti risultano essere sempre gli stessi. O meglio, anche la squadra non ha più un’identità cristallizzata negli undici elementi ma fluttua armoniosa nell’uso di tutti gli interpreti possibili, nell’unico intento di stupire divertendosi, vincere come terminale ultimo della felice intuizione che nulla è impossibile se si abbandona la rigidità a favore dell’adattamento, volta per volta, all’avversario che ti è di fronte.

I tabellini registrano il risultato finale:

Napoli batte Parma 3 a 0.

Giulio Ceraldi

#ForzaNapoliSempre

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