Il dolore non ha parole.
Noi del Ciuccio, invece, le parole le usiamo e le useremo ancora, sempre e tante, per stare vicino, oggi e se ce ne sarà bisogno in futuro, alle persone coinvolte in tragedie come quelle di Genova.
Il mondo non si ferma davanti a simili eventi. Ma noi vogliamo, invece, trovare quell’attimo di “stop” per pensare, riflettere sulle priorità del quotidiano, sul senso di responsabilità che “deve” accompagnare ogni decisione, sia nel pubblico che nel privato, sia per l’uomo di strada che per chi è “al posto di comando”. Noi del Ciuccio, nel nostro piccolo, amiamo dire a chi oggi soffre “ci siamo” e “ci saremo”, con il cuore…
Ma il calcio è un gioco e come tale continuerà…
Ci siamo. Il semaforo è prossimo a farsi verde per dare il via. Il Campionato riparte tra le solite “altalene dubbiose” del calciogiocato estivo, il rincorrersi del “colpaccio” al fotofinish del calciomercato ed il riaccendersi degli entusiasmi dei tanti tifosi. I cuori azzurri scalpitano, forse anche più della squadra guidata da Ancelotti! Tutti vogliono vedere nero su bianco. Vanno in archivio chiacchiere e polemiche su confronti/scontri tra il passato ed il presente; ma soprattutto si volta pagina e si comincia a fare sul serio.
Il Napoli di Mr. Carlo parte con una vera “prova del fuoco”: la Lazio. E’ solo il primo banco di prova per un collettivo ancora in fase di rodaggio tecnico-tattico. Il sorteggio ci porterà ad impegni successivi tutt’altro che tranquilli: Milan, Sampdoria, Fiorentina e Torino. In poche parole in queste prime “cinque giornate” il Napoli avrà numerosi compiti.
Tradizione e “Dolce Stil Novo”: il gruppo di Ancelotti, sin dalle prime sedute di Dimaro, ha iniziato innanzitutto un percorso di metamorfosi calcistica, un lavoro di preparazione atletica e tattica che non pregiudicasse l’eccellenza “sarriana” ancora presente nella memoria muscolare di molti elementi della rosa; in poche parole rispettare la recente tradizione che ha trovato soluzione nei ben noti 91 punti. Ma Mr. Carlo sta anche inserendo nell’hard disk azzurro il suo “new deal”, il suo modo di pensare prioritariamente alle condizioni psicofisiche del singolo, cercando di esaltarne le caratteristiche grazie ad un “sistema” non rigido ma duttile, che si adatti non solo al tipo di avversario, ma addirittura al “momento di gioco” contro quel determinato avversario. Non è il compitino semplice semplice, che porta nell’immediato ad essere davanti a tutta la concorrenza. Ha bisogno di “tempo” per raggiungere un proprio equilibrio e definire una nuova identità azzurra che, come spera la società ed i tifosi, possa regalare soddisfazioni e risultati concreti. Quindi si sta puntando verso un nuovo stile di gioco, più “dolce” per il collettivo in quanto, nelle intenzioni del tecnico di Reggiolo, si adatta “in progress” alle caratteristiche del singolo, che acquisisce, nel contempo, maggiore consapevolezza di “posizione” ed un incremento di “responsabilità” nella gestione della manovra. E’ vero che tutto questo si è visto poco (a tratti contro il Borussia ed il Wolfsburg per la cronaca recente); Ancelotti ha intravisto, in questa fase, qualche spia rossa di troppo sul proprio cruscotto di bordo; sa bene che, per creare la “rottura” sarriana, deve lavorare molto sul piano psicologico.
Abitudini da cancellare: la vera eredità di Sarri è tutta nella “memoria” di gioco di molti elementi. Lo sforzo che sta compiendo Ancelotti parte tutta dai piccoli particolari. Un piccolo esempio ci può aiutare: quel determinato giocatore X dovrà guardare ai compagni reparto con la consapevolezza che non li “troverà” più schierati come accaduto fino ad oggi! In poche parole, ci si dovrà affidare a tutte le proprie riserve tecniche per “guardare” in faccia al proprio compagno in modo nuovo, pensando che lo schema si sta muovendo secondo nuovi dettami. Sono esercizi che si ripetono tutti i giorni e che servono ad annullare le vecchie abitudini per far “sbocciare” un nuovo corso efficiente.
Organizzazione, riorganizzazione e disorganizzazione: l’identificazione di una organizzazione efficiente del collettivo passa, necessariamente, per una ri-organizzazione delle “abitudini” di gioco di gran parte della rosa, alla quale affiancare l’apporto dei neoacquisti forse maggiormente agevolati dalla nuova esperienza azzurra. Chi conosce Mr. Carlo è consapevole che le sue idee sono di derivazione sacchiana, con un passo in avanti in termini di circolazione di palla (tiki-taka più “pensato” per dirla alla Guardiola-Sarri!) ed una rivisitazione dei ruoli dei singoli che ha un obiettivo: creare scompiglio nel sistema avversario e portarlo a disunirsi e disorganizzarsi (si è visto in parte nel secondo tempo contro il Liverpool). Ancelotti ha già, però, chiarito le sue intenzioni. Hamsik viene visto come regista basso davanti alla difesa (cosi come fece per Pirlo nel Milan), con Fabian Ruiz ed Allan addetti ad un grosso lavoro di copertura. In questo momento in cui le gambe non girano a dovere si deve tenere il baricentro non troppo avanti. Ha mantenuto, per ora, l’idea sarriana del 4 in linea, anche rischiando di diventare un po’ “difensivista”. Ma è una situazione momentanea. La storia tecnica di Ancelotti parla di approcci aperti, con un “bel vedere” di gioco sia in fase di possesso che di non possesso (una sorta di “calcio totale” olandese anni 70 ma con influenze di Sacchi). Le squadre del tecnico di Reggiolo subiscono molto in fase difensiva, ma riescono ad essere sempre equilibrate, bilanciando con buone soluzioni offensive. In buona sostanza, si potrà vedere il canonico 4-3-3, ma anche il 4-4-2, con la doppia M (Mertens-Milik) all’opera.
Lazio e non solo: alla luce di tanta nuova “materia prima” in casa azzurra, proviamo a dare una lettura “radiografica” della sfida contro la Lazio, ben consci del fatto che le scelte adottate si ripercuoteranno anche sul prossimo seguito di campionato. La storia recente insegna che le transizioni verticali piuttosto veloci sono l’arma preferita da Inzaghi ed i suoi ragazzi. Napoli, quindi, in campo con tanta “pazienza” ma soprattutto “attenzione” a tanti piccoli particolari che, con le gambe che non rispondono ancora a dovere, potrebbero fare la differenza. L’undici azzurro è cambiato poco, esattamente come l’undici romano. Ai blocchi di partenza probabilmente si vedrà la classica difesa a 4, con Hamsik davanti a condurre le danze per fare da intermediario con un centrocampo in cui l’inserimento di Fabian Ruiz (l’assenza di Jorginho cambia le carte in tavola) ed Allan dovrebbero macinare kilometri e gioco. Davanti lo schema a tre si potrebbe trasformare in schema a due, a supporto dell’unica punta Milik. Le alternative sono tante: Mertens in avanti, Diawara e Rog a centrocampo, il nuovo e scattante Malcuit come jolly e via dicendo. In porta è un continuum mobile: Karnezis oppure Ospina, tutto in dubbio.
Ancelotti proverà a fare pressing alto per rispondere alle iniziative biancocelesti. Inzaghi infatti, molto probabilmente, si giocherà le proprie carte a centrocampo, contenendo le caratteristiche degli avversari e tentando di sfruttare le verticalizzazioni offensive che hanno fruttato e fruttano ancora tanto. Qui probabilmente si vedrà un 3-4-2-1, rivisitato alla luce dei nuovi acquisti ma che non modifica la già ben nota ed efficace ossatura del collettivo. Immobile non è l’unico pericolo offensivo; l’apporto di Milinkvic-Savic e soprattutto Luis Alberto (tra i migliori assistman in circolazione) trasformano spesso la squadra in un 3-4-3, poiché i tre attaccanti concretizzano bene la verticalizzazione del centrocampo. Dietro non c’è più Felipe Anderson e mancheranno anche Lucas Leiva e Lulic. Ma Badelj è un buon innesto, affiancato all’inossidabile Parolo. In difesa Acerbi non dovrà far rimpiangere la cessione di De Vrij.
Una sfida dai succulenti elementi tecnici ed agonistici.
I tifosi azzurri sono divisi, combattuti, ma appassionatamente pronti a questa nuova avventura. Gli avversari si sono rinforzati, eccome. Juve, Inter, Milan, Roma, la stessa Lazio: tutte pronte al salto di qualità. Gli azzurri confidano nell’apporto dell’ambiente; si spera, nel corso della stagione, anche che il Var possa essere un po’ “Van” (Video Assistant Naples!); si spera, soprattutto, che il collettivo abbia la forza di superare l’impasse iniziale dovuta al “new deal” e cominciare un nuovo efficace percorso.
Avanti Azzurri, Avanti…
Marco Melissa
#ForzaNapoliSempre