Più guardo questa immagine e più mi convinco che non sono tre le decadi che ci separano da questa foto. Sono tre secoli. Almeno tre.
Mi spiego.
Ricordo bene le difficoltà economiche nelle quali si barcamenava la città. Difficoltà non dissimili da quelle attuali. Disoccupazione, trasporti inefficienti, governo latitante. Né più né meno di quanto la situazione sia al giorno d’oggi.
Eppure questa immagine mi ricorda quanto il San Paolo fosse la tappa imprescindibile del tifo azzurro. Anche negli anni nei quali non si vinceva niente (e sono stati tanti).
Ora che siamo stabilmente in orbita Champions League. Ora che ci stiamo giocando uno scudetto, quello stesso stadio fatica a riempirsi. Nonostante la capienza notevolmente ridotta.
Al di là di uno zoccolo duro di circa 25.000 spettatori, più una presenza extra di altri 10.000 circa, a seconda dell’importanza della partita o dell’andamento della squadra (e ho detto tutto…), questo stadio non registra il tutto esaurito dagli ottavi di Champions col Real (vado a braccio). E ciò nonostante un (quasi) intero campionato giocato da capolista.
Cosa succede alla tifoseria migliore del mondo?
È forse colpa delle pay tv?
Aspetta un attimo…le partite le danno in tv anche in Bundesliga, a Dortmund (tanto per citarne una ndr). E non mi risulta che il Borussia stia mietendo titoli, ultimamente. Il Westfalenstadion, però, è sempre strapieno.
Perché?
Forse perché non è percepito come il catino di Fuorigrotta?
Forse anche per questo.
O forse anche perché i tifosi gialloneri sentono il bisogno di essere vicini ai loro beniamini, al di là di comfort e Wi-Fi gratuito?
Siamo sicuri di non esserci imborghesiti un pò troppo a Napoli, tanto da comportarci alla stregua (tanto per fare un esempio grottesco) dei tifosi madridisti che storcono il naso se la loro squadra non vince di tutto e di più?
Cosa deve aspettarsi la squadra azzurra nelle rimanenti partite da giocare in casa fino a fine stagione? I soliti noti più il solito sparuto (e variabile) numero di tifosotti pronti a sputare sentenze al primo singhiozzo della squadra? O finalmente una moltitudine di tifosi veri, pronti ad incitare gli azzurri al di là del risultato?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre