L’analisi tattica di Marco Melissa – Napoli vs Lazio

Presentazione – Record di qualità!
A pensarci bene questo è l’incipit ideale per Napoli-Lazio. Mi viene da aggiungere anche ‘’Grande Realtà’’ contro ‘’Grande Bellezza’’, filosofia spallettiana contro sarrismo puro (che riporta a galla soprattutto reminiscenze esemplari) ma le etichette non mi piacciono e si addicono ancor meno a Spalletti e Sarri, le cui note caratteristiche sono tutte concentrate in una parola: pragmatismo. I due tecnici, numeri alla mano, tra poche ore si affrontano e si rincorrono a caccia di punti preziosi per continuare, dalla parte azzurra, a viaggiare spediti in vetta, e consolidare la posizione di classifica nel trenino Champions, in casa biancoceleste. E’ una sfida che pone sul tavolo diverse argomentazioni tecniche, tattiche e statistiche. Partendo proprio dai numeri, i record sarriani risaltano nitidamente nella mente del tifoso azzurro per le ben note numero di vittorie interne ed esterne e totale realizzazioni stagionali; il tecnico toscano, dal canto suo, sta badando molto alla qualità complessiva pur non trascurando gli score totali. Altro aspetto interessante è l’approccio tattico: il moderno quadrilatero avanzato, tanto utilizzato ma con numerose variazioni, rappresenta un crocevia per l’interpretazione dei 4-3-3 delle contendenti, con i due tecnici straimpegnati nel perfetto impiego dei mediani di spinta ai quali corrispondono più di un compagno-riferimento più avanzato (per intenderci, il trequartismo azzurro si fonda sui movimenti, anche incrociati, di Lobo, Zielo, Anguissa e Kvara, ma che alla fine coinvolge anche Lozano e perfino Mario Rui). Tutto ciò porta ad una piccola digressione su un tema scottante di questi tempi: il possesso palla. Assodato che l’attuale sistema di calcolo percentuale è basato sul rapporto tra passaggi di una squadra divisi per il conteggio dei passaggi di entrambe le squadre (leggi Statsbomb ed altri leader europei di calcolo percentuale statistico, ndr), si può discutere anche del concetto di possesso in senso stretto (equivale a quando una squadra controlla il pallone prima di una situazione statica come rimesse laterali/punizioni o prima che la squadra avversaria completi almeno due azioni) ma la sostanza rimane una: Napoli e Lazio, per quanto non disdegnino mantenere il comando delle operazioni, rappresentano l’esempio lampante di come interpretare la parola probabilità solo attraverso il miglior calcio giocato possibile. In poche parole, meno numeri/percentuali e più fatti. Ma ora procediamo con l’analisi dello status delle contendenti al Diego Armando Maradona.
NAPOLI ai blocchi di partenza – Nuove tendenze tattiche da sposare alla continuità. In buona sostanza, innovarsi costantemente ma senza debordare dai punti fissi costruiti fino ad oggi. Non occorre altro agli azzurri. Spalletti continua a puntare su una crescente fluidità di innesti sulla corsia di sinistra, maggiore propensione alle verticalizzazioni a tutto campo ed attenzione particolare ai momenti statici come calci di punizione e calci d’angolo. Contro la Lazio queste ed altre soluzioni dovranno altalenarsi di continuo perché il dettame sarriano, soprattutto quello visto nelle ultime settimane, lascia poco spazio ai giri-a-vuoto. Quindi massima attenzione: mettere in campo l’ardimentoso acume emotivo e tecnico, come quello visto in inferiorità numerica ad Empoli, è il leitmotiv giusto per non perdere l’entusiasmo costruttivo che continua ad incidere attraverso i piedi di Lobo, le variazioni di Kvara, le accelerazioni di Osi e Lozano, e tutto il repertorio di aggressione-riaggressione che stanno caratterizzando i movimenti di doppia Z (Zielu e Zambo), compresi gli utili scambi di posizione. Massima concentrazione in transizione negativa: considerando il potenziale offensivo laziale, Olivera (al posto dello squalificato Mario Rui) deve improvvisare solo gli straordinari insieme ai compagni DiLo, Rrahmani e Kim.
LAZIO ai blocchi di partenza – Una Grande Bellezza che spesso inciampa, che riesce ad interrompere in un lampo un flusso di ineccepibile acume tecnico-tattico a causa di strani black-out; quasi perfetta nelle sue precise imperfezioni. Ma il quarto posto in classifica, ad un passo dalle milanesi, il solito irresistibile Immobile ed i pungenti Zaccagni-Felipe Anderson palesano una squadra alla quale non mancano di certo le frecce al proprio arco; proverà sicuramente a scoccare le più pericolose verso la porta di Meret. Il Napoli deve limitare la tendenza dei biancocelesti a fare tanta densità a centrocampo (come visto contro la Sampdoria) che riesce per le buone capacità di palleggio e verticalizzazione; è fondamentale arginare i movimenti del centrocampista centrale Cataldi, bravo a fare da diga sia per la difesa che per le transizioni positive; gli azzurri devono letteralmente impedire ai biancocelesti di imporre la propria pericolosa lateralità offensiva, dove il trio esterno basso-mezzala-trequartista sono in grado di spostare il baricentro quadrilatero grazie all’ottima vena di Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Dove Spalletti deve insistere è sull’accerchiamento in linea della difesa laziale che, grazie all’esperienza di Lazzari e Romagnoli, riesce spesso a fare movimenti sufficienti per restare in superiorità numerica in transizione negativa.
In sintesi – Attaccare in profondità, negli spazi stretti, e, nel contempo, cercare ampiezza di gioco con la sovrapposizione-incrocio degli esterni alti e bassi. Passa di qui la voglia azzurra e le possibilità di offrire qualità contro un avversario cosi temibile. La Lazio cercherà di riscattare il match d’andata e lo stato fisico e psicologico del gruppo è attualmente ottimale, sembra prossimo a quel salto di qualità che la trasformerebbe da bella ma incompiuta a protagonista assoluta. Il Napoli sa bene che l’impegno è arduo, da affrontare con una capacità di lettura analitica ed una consapevolezza tattica degna della miglior dovizia di particolari. Una sfida nella sfida, con i record a far da contorno, ma con gli azzurri sempre con i piedi per terra.
Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…

Marco Melissa

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