
Presentazione
– Dinamiche dominanti.
Questa è la sintesi dell’oggi e del prossimo domani azzurro.
Evidente il richiamo alla nota teoria dei giochi di Nash che, se inquadrata in chiave pragmatica nel gioco azzurro, fa quadrare tutto.
Perché? La risposta è nelle ultime due sfide: i due pareggi rimediati contro Inter e Barcellona sembrano dar ragione all’idea che ogni componente del gruppo azzurro lavora tanto per se stesso e, nel contempo, per tutti i compagni.
Gran merito a Spalletti che, però, non conosce la parola tregua. Tra poche ore ci si deve ributtare nel campionato contro il Cagliari e il tecnico toscano sta lavorando a ritmi serrati poiché ben sa che sfide come queste, da affrontare parallelamente agli impegni europei, vanno ben tarate e, soprattutto, approcciate con un input psicologico di primissimo rilievo.
Le difficoltà in progress non saranno poche: numerose assenze per infortunio, un avversario che lotta a denti stretti per evitare la retrocessione ed i tifosi sardi come dodicesimo uomo in campo. Anche Mazzarri avrà comunque il suo bel da fare per colmare le lacune dovute ai molti infortuni tra le fila della sua squadra. In sostanza, tanti ingredienti per una sfida tiratissima. Ma procediamo con ordine e passiamo all’analisi dello status delle contendenti all’Unipol Domus.
NAPOLI ai blocchi di partenza
– Personalità. Niente di più.
E’ questa la priorità che Spalletti chiede al suo Napoli: cercare di mettere in campo tutto il proprio bagaglio tecnico oltre che mordente, come se davanti ci si trovasse una big di classifica.
Errore grossolano da bacchettare sarebbe, quindi, sottovalutare i sardi considerando la situazione attuale di bassa classifica.
I valori in campo sono indubbiamente diversi ma, nel contempo, il Cagliari va preso con le pinze.
Alla luce dell’esperienza accumulata in questi ultimi due mesi, Spalletti deve trovare i compromessi giusti in modo tale da non patire troppo l’ennesima emergenza in infermeria.
Capitan Insigne è l’ultimo in ordine di infortunio che si va ad aggiungere ai vari Anguissa, Lobotka, Politano, Tuanzebe e Lozano. Quindi via libera a nuove soluzioni tattiche con elasticità nei ruoli per essere competitivi, pur senza stravolgimenti evidenti. Si punterà probabilmente a far rifiatare un po’ Osihmen (almeno per una frazione di gioco), dando spazio a Petagna (o Mertens), che saranno spalleggiati dall’inedito trio sulla trequarti Elmas-Zielinski-Ounas; novità anche in mediana, con il rientrante Demme ad affiancare Fabian Ruiz.
Le soluzioni difensive, invece, dovrebbero contare sul collaudato binomio centrale Rrahmani-Koulibaly, affiancati da Di Lorenzo e Mario Rui (in alternativa pronti anche Ghoulam e Juan Jesus); in porta ci sarà Ospina. Dimenticare Barcellona e le tante variazioni tattiche è d’obbligo; qui serve efficacia e, soprattutto, nervi saldi.
L’impostazione tattica dei sardi invita a sfruttare molto i corridoi verticali sulla trequarti, anche attraverso un continuo scambio di ruolo con tendenza a scalare dalle corsie laterali verso il centro, dove il Cagliari proverà a fare densità con l’aiuto dei mediani. Delicato il compito della difesa per arginare un avversario che sicuramente tenterà la via del gol alla prima occasione. Riaggredire al primo errore potrebbe fare la differenza sulle proiezioni offensive.
CAGLIARI ai blocchi di partenza
– Marchio di fabbrica.
I dettami di Walter Mazzarri sono ben impressi nel gioco espresso da questo Cagliari: il suo 3-5-2 è diventato il vero leitmotiv che sta accompagnando i sardi verso una risalita dalle zone basse della classifica; due buoni pareggi ed una vittoria ne sono una lampante dimostrazione. La squadra corre tanto e pressa a tutto campo. Un dato su tutti: l’indice Ppda (il rapporto tra passaggi della squadra che imposta e azioni difensive dell’avversario) è tra i più bassi, a dimostrazione della tendenza a tenere alti intensità e pressing all’unisono. Il tecnico livornese è, inoltre, bravo ad essere speculare all’avversario, abbottonando il gioco ovvero addormentando il ritmo all’occorrenza. A tutto ciò va aggiunta la spinta psicologica che viene da una tifoseria sempre presente e molto coinvolgente. Unico neo per i sardi è la folta infermeria: Strootman, Walukiewicz, Ceter, Nandez, Rog e Lovato rappresentano un patrimonio indisponibile per Mazzarri che dovrà probabilmente ovviare impostando una gara molto fisica. Cragno sarà alle spalle del trio difensivo Goldaniga-Altare-Ceppitelli; linea mediana molto duttile, con Baselli da valutare, Marin, Grassi e Deiola in regia, affiancati ai lati da Bellanova e Dalbert. In attacco Pavoletti rappresenta una garanzia, ma è altrettanto probabile l’alternanza con Pereiro e l’ottimo Joao Pedro. Per il Napoli, in buona sostanza, si prospetta innanzitutto la necessità di prendere le misure ad un simile avversario: alle caratteristiche di Elmas e Ounas spetterà il non facile compito di tentare di sbilanciare la retroguardia avversaria a tre, che si alimenta sul piano numerico grazie al filtro in ripiego di tre mediani. Gli azzurri dovranno premere molto l’acceleratore attraverso Zielinski per creare superiorità numerica ai lati ed aprire spazi al centro. Fondamentale il lavoro di raccordo che attende Fabian Ruiz e Demme: in fase di interdizione, contrariamente alle opzioni di maggiore copertura viste contro il Barcellona, per rispondere alla densità che notoriamente il Cagliari imposta al centrocampo, si dovrebbe prediligere una caratterizzazione non attendista, sfruttare molto gli uno-due stretti con le corsie esterne (in quei frangenti i sardi peccano sul piano tecnico) e puntare sia alla verticalizzazione che al tiro.
In sintesi
– Senza freno a mano tirato.
Il Napoli deve essere lucido: nessun timore ma massima considerazione per un avversario che, nonostante la posizione di bassa classifica, può creare seri problemi in ogni fase del gioco ed in ogni reparto.
Spalletti insiste nella sua filosofia del puro divertimento, che può effettivamente risultare utile nel tenere sotto controllo la parte emotiva. Non può mancare mai la concentrazione ovviamente. Ma tra poche ore si giocherà anche con un occhio agli avversari di classifica, visti i risultati ormai acquisiti da ieri.
Il Napoli deve lottare con forza ma, nel contempo, essere prudente. I numeri e le qualità ci sono…
Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…
Marco Melissa