I SOLITI GIOCHI DI POTERE (DOVE IL NAPOLI CONTINUA AD USCIRNE SCONFITTO – ANCHE SE IERI HA VINTO)

Dovremmo erigere non uno ma due monumenti a due dei nostri azzurri per la vittoria di ieri. Il primo senz’altro andrebbe eretto per celebrare le prodezze del nostro estremo difensore (al secolo David Ospina ndr) ed in particolare per come all’86’ sia riuscito ad “ipnotizzare” l’attaccante bolognese Orsolini restando in piedi quella frazione di secondo in più per dare, all’attaccante felsineo, l’illusione visiva di aver coperto tutto lo specchio della porta. L’altro monumento dovrebbe essere costruito per Elseid Gëzim Hysaj, l’uomo che ultimamente si è ripreso un posto da titolare dopo mesi passati a preparare le valigie. Anche ieri sera la sua presenza, la sua abnegazione hanno consentito al Napoli di portare a casa i tre (meritatissimi) punti.

Chiedo venia per essermi soffermato a celebrare questi due azzurri che, tra l’altro, sono tra i più “silenziosi” nel roster azzurro.

L’inizio del mio excursus resta perfettamente in linea col titolo del pezzo. Senza i succitati calciatori e senza l’altrettanto preziosa collaborazione dei loro compagni, oggi avremmo potuto parlare dell’ennesima mancata vittoria, figlia di un torto arbitrale subito dal Napoli.

Minuto 51. Koulibaly insacca di prepotenza in rete nel corso di una azione confusa in area rossoblù. L’arbitro è richiamato dai colleghi al Var ed annulla il gol per mani di Osimhen. Peccato che le immagini che la tv ci mostra dell’arbitro che analizza allo schermo ciò che gli propongono i colleghi non vadano indietro di una frazione di secondo in più per mostrare il perché Osimhen sfiora la sfera con l’arto superiore e cioè il fallo di Denswil sull’azzurro. Nemmeno in telecronaca il fallo su Víctor merita menzione. Semplicemente per loro non c’è stato. E’ chiaro che noi tifosi azzurri abbiamo avuto una allucinazione. Ci siamo inventati tutto.

Meno male che ieri, sul suo profilo Twitter, il giornalista Paolo Ziliani (ex calciatore – ha militato anche nel Napoli, con due presenze, nel 92/93 ndr) scriveva, dopo la partita, “Okay arbitro #Pasqua, ai suoi superiori che il #Napoli viaggi spedito non fa piacere, non è una novità. Però non esageriamo, lasciamolo vincere se merita di vincere.
E scusa se chiediamo troppo. #BolognaNapoli“.

Il giornalismo napoletano in blocco ha denunciato l’errore del direttore di gara ma nessuno è arrivato a farlo nei termini coi quali lo ha fatto il giornalista di cui sopra (che, tra l’altro, non è nuovo nel denunciare le ingiustizie del calcio italiano, così come il suo collega Maurizio Pistocchi ndr). Ma tant’è. Difficile chiedere coraggio laddove non ve n’è.

D’altronde basti vedere il placido silenzio che la SSC Napoli ostenta in occasioni come questa (in campo e fuori) per capire quanto l’importanza politica della società azzurra in lega e federazione sia pressoché vicina a quella del due di picche. Purtroppo è così. Ed è francamente inutile, da parte nostra, “rompere gli zebedei” con acquisti di nuovi giocatori, moduli ed amenità varie ed eventuali seppoi in campo un arbitro permette, ad esempio, che qualche giocatore della squadra di casa (vedi match di ieri ndr) possa letteralmente randellare l’avversario senza nemmeno un briciolo di pericolo di beccarsi il secondo cartellino giallo (del mancato rigore/gol annullato abbiamo già detto). E meno male che i nostri nin hanno commesso falli di reazione…

Insomma siamo alle solite. L’andazzo sembra ripetersi. Dopo il 3 a 0 a tavolino ed il punto di penalizzazione contro la Juve (a proposito, rinviata la sentenza della Corte Federale, attesa per oggi ndr) l’episodio di ieri. Ma il Napoli ha vinto comunque, anche contro la…”cricca” arbitrale (alla faccia loro!!!).

Piccola parentesi riguardante alcune dichiarazioni post-partita di Gattuso.

Mi fa’ piacere che, dopo poco meno di un anno dall’essersi accomodato sulla panchina azzurra, si sia reso conto che Napoli è una piazza difficile, esigente e, aggiungo io, molto competente. Lui fa’ bene, anzi benissimo ad andare avanti per la sua strada perché, come ha pure rimarcato ieri sera ai microfoni, è lui che se ne assume le dirette conseguenze. Per il resto gli suggerisco di consigliarsi con chi ha vinto lo scudetto alle nostre latitudini e sa cosa significhi vincere in una città unica, meravigliosa ma tutt’altro che facile quale Napoli è. Calma e gesso, Rino. Calma e gesso.

Giulio Ceraldi

#ForzaNapoliSempre

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