SENZA TITOLO

Salve a tutti i cuori azzurri.

Sono mesi, ormai, che registro una sequenza record di proposte-critiche all’indirizzo della dirigenza del Napoli, di Ancelotti e della squadra.

Davvero una grandinata di passione, che dire altro. L’ottimo Marco Bellinazzo del Sole 24 Ore enfatizza questioni pesanti, ma i guadagni dei singoli fanno passare in secondo piano queste “lezioni-punizioni” della dirigenza.

Per non parlare della proverbiale voglia di confrontarsi con il resto del setting calcistico europeo per verificare la bontà delle scelte di marketing operativo e laterale.

Ancelotti, dal canto suo, è solo l’ultimo della fila di capri espiatori che, da tempo, compongono un mosaico di pezzi, purtroppo, da sostituire in modo mirato.

Nonostante nubi, incertezze, sogni sfumati, ecc. siamo ancora là, sul pezzo, a cercare di sostituirci virtualmente ai padroni della stanza dei bottino nelle scelte (scellerate o meno) di pianificazione ed attuazione del new deal.

Proprio cosi: new deal.

Ho letto decine di commenti dei vari amici (Maurizio e Pocho i più assidui), di tante speranze che gridano cambio e rinascita’, un po’ ovunque in giro.

Mettendo la questione sul piano dell’analisi numerica, brevemente, io vedo un autolesionismo gratuito da parte dell’organizzazione societaria: poche cose ma non coordinate e con pessima visibilità.

Comunicazione, scelte contabili operative, strategie di mercato e di alleanze, mi vengono tanti dubbi su tutto. Il problema è nella gestione familiare, nelle mani di una sola persona? Ecco che l’analisi si capovolge. E’ “lui”, su tutto e tutti.

E’ inutile perdere tempo. Il tempo è un alleato: se i risultati non arrivano si fanno i conti. Aggiungerei un altro alleato, quello che tutti si devono mettere in testa da domani: Zero Action. Niente più di niente. Lo so è doloroso. Ma credo che solo abbassando l’indice di gradimento generale si possa inviare un segnale negativo “definitivo” affinché le scelte future tengano in debita considerazione l’umore del tifoso, l’unico che dovrebbe parlare. Siccome lo siamo tutti, qui sul Ciuccio e su mille altre pagine di amici azzurri, non ci resta che insistere, insistere, bombardare e ribombardare. Creare una “eco collettiva”, immaginario che faccia parlare tutta la città, perfino i muri e le strade più disparate, perfino i palloni rossi che colorano tanti angoli.

Non si risolve cosi?

Forse no.

Ma io non vedo, a medio termine, proposte concrete all’orizzonte. Non vedo probabilità che un imprenditore od un campione possa avvicinarsi ad una simile realtà con cotanto humus alle spalle.

Ma in fondo questa potrebbe essere un’altra storia!!!…

Sic et simpliciter.

Avanti azzurri, avanti…

Marco Melissa

#ForzaNapoliSempre

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