
“Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultra vivaci ma noi siamo scienza, non fantascienza”, diceva una pubblicità ormai vintage.
Il Napoli di questa ennesima sosta è riuscito nell’intento senz’altro notevole di esacerbare ulteriormente gli animi anziché riportarli “a temperatura ambiente”. Inutile menzionare come. Basti dire che la massima del “tale padre, tale figlio” calza a pennello per la situazione.
Ciò che rammarica è il non voler smorzare le polemiche, i toni, continuando a gettare (inconsciamente o meno) benzina sul fuoco.
Sembra come ci si voglia accanire nel “completare l’opera” e ridurre in macerie una stagione che potrebbe ancora essere raddrizzata.
Non so quale sia il disegno (se ce n’è uno).
Fatto sta che, se si fallisce la qualificazione Champions, si va inevitabilmente incontro ad un ridimensionamento generale. Questo al di là dell’ovvia rifondazione che la rosa subirà a fine stagione.
Veramente strano l’atteggiamento della società.
Questo senza trascurare il fatto che il valore generale della squadra è già notevolmente calato e lo vedremo chiaramente a gennaio e a fine anno, se l’andazzo non cambia. E questo al di là degli slanci di chi si attacca alle valutazioni di transfermarkt che non sono aggiornate da mesi (ndr).
Mah…
Chi vivrà vedrà. Come sempre.
Pensiamo al Milan. Inutile andare oltre. Tutto questo casino delle ultime settimane ha creato una cortina di nebbia che non lascia intravedere nemmeno cosa potrà accedere di qui alla settimana prossima.
Quindi, viviamo alla giornata ch’è meglio.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre