Il banco di prova di questo periodo della stagione del Napoli passa questa sera per Salisburgo. La temibile e ben attrezzata squadra austriaca viene a farci visita in un San Paolo che, pur non in previsione sold-out (previsti circa 35.000 spettatori) vestirà panni adeguati per questi ottavi di Europa League. Tanti gli imperativi categorici che potremmo trovare per gli azzurri. Ancelotti rispetta molto, giustamente, la giovane età della squadra di Rose (media di 24 anni), la prima posizione nel proprio campionato (51 punti) e, soprattutto, il gioco: un collettivo che ha lasciato sulla propria strada ‘’vittime’’ calcistiche di rilievo grazie ad un’impostazione ‘’alla Klopp’’ (direbbero i guru degli schemi di gioco). Quindi la premessa è succulenta. Partendo dal presupposto che il tecnico di Reggiolo gradisce e non poco il gioco espresso dal suo gruppo negli ultimi tempi, c’è da aspettarsi una scelta relativa sia alle formazione che al modulo poco distante da quanto visto nelle ultime sfide. L’incipit della serata dovrebbe essere non portarsi sul ‘’groppone’’ l’amarezza post-Juve: inutile da rianalizzare, nocivo sul piano psicologico; ma c’è molto da imparare della filosofia ancelottiana proprio in quei frangenti di doloroso epilogo. Paradossale e corretto, allo stesso tempo, da molti punti di vista (ma non da tutti!). Usare l’arma della serenità e della concentrazione è ormai nella testa e nelle gambe di tutti; la memoria atletica a breve, però, a volte si scontra con episodi che incrinano il rapporto con la soluzione finale. Un errore in difesa, uno in attacco ed il gioco è fatto (Juve docet!). Appunto: lasciamo nel baule dei brutti (anche se parzialmente costruttivi) ricordi e teniamo fede a quanto fatto finora anche in campionato come in Europa. Il Salisburgo aggredisce molto, Rose adotta in genere un 4-3-1-2 con un rombo di centrocampo che si deforma a seconda del momento difesa-attacco e, soprattutto, usa molto la tipica verticalizzazione veloce; Samassekou e Schlager garantiscono una buona copertura a centrocampo, e la coppia Wolf-Dabbur (quest’ultimo attuale capocannoniere dell’EL) crea non pochi grattacapi alle difese avversarie. L’invenzione a sorpresa è necessaria; stavolta Ancelotti se la dovrà giocare. Passare dal 4-4-2 a varianti come da ‘’miglior interpretazione del momento’’ (3-4-3 e simili) è d’obbligo. Ancelotti pesa molto anche la gara di ritorno e, di conseguenza, fare risultato positivo all’andata sarebbe una buona iniezione di serenità a tutti. Milik guiderà il nostro attacco; Mertens dovrebbe essere favorito su Insigne (meglio un po’ di panchina in attesa che passi questo periodo d’ombra?!); il centrocampo con Allan e Ruiz al centro e Callejon-Zielinski ai lati deve provarle davvero tutte. Ancelotti ama la sua creatura, considera lo status quo una crescita esponenziale (errori di percorso inclusi) necessaria al consolidamento del futuro Napoli. Ma ai tifosi, agli appassionati, va sempre bene la bella giocata, la trovata tattica giusta, capace di strappare applausi ai quali le gradinate non si sottraggono mai. Ma vincere qualcosa che conta, ogni tanto, farebbe bene. Per ora ci resta un sontuoso ‘’testa alta’’: il Salisburgo è ostacolo duro, ma noi ci siamo…
Avanti Azzurri, Avanti…
Marco Melissa
#ForzaNapoliSempre