Si comincia coi soliti cori beceri che inneggiano al Vesuvio. La solita vergogna. La solita “sordità” delle istituzioni.
Poi si inizia. La Fiorentina gioca ad allungare l’avversario. E ci riesce. La superiorità tecnica degli azzurri è per lungo tempo impercettibile. I viola giocano molto sulle ripartenze. Il Napoli va vicinissimo al gol almeno in tre occasioni ma sia Mertens che Insigne colpiscono la sfera con poca convinzione e la stessa è sempre facile preda dell’estremo difensore avversario Lafont.
Nella ripresa gli azzurri appaiono meno lucidi e spesso il match si trascina stancamente per lunghi tratti. Soprattutto nella seconda parte della ripresa le interruzioni per falli (o presunti tali) sono frequenti e quasi tutte da parte dei padroni di casa.
Soltanto nell’ultimo quarto d’ora il Napoli, con l’ingresso di Milik prima e di Verdi poi (rispettivamente al posto di Mertens ed Insigne), sembra davvero cercare la vittoria. Purtroppo le trame di gioco risultano troppo macchinose e quando si arriva alla conclusione, grazie anche ad un’ordinata difesa viola, il pallone si perde e l’azione sfuma.
L’unica vera palla gol fiorentina è quella di Veretout nel primo tempo. Gran botta e gran parata del nostro Meret.
La squadra vista al Franchi manca di carattere. Non c’è grinta nelle giocate. Forse l’unica eccezione da registrare è quella relativa ad Allan. Il brasiliano sembra essere finalmente tornato quello dei tempi migliori.
Il resto del gruppo appare svagato, poco reattivo e, cosa più preoccupante, sembra recitare senza copione. Improvvisa.
Parliamoci chiaro. Qui nessuno vive nel mondo delle favole è perciò non è che la Juventus a nove punti (al calcio d’inizio di Fiorentina – Napoli) potesse riaprire il discorso scudetto. Tuttavia è un fatto che, ogniqualvolta si intravede la possibilità di rosicchiare qualche punto alla capolista, questa squadra stecca. E ancora, c’è un problema trasferte. Nelle ultime quattro gli azzurri non hanno segnato nemmeno un gol.
Insomma, Carlo Ancelotti deve registrare qualcosa in questa squadra. Il secondo posto non è e non deve essere in discussione. Ma si eviti la supponenza. Si evitino le giocate di sufficienza. Perché matematicamente la piazza d’onore può ancora essere insidiata. Se ciò non bastasse giovedì ritorna l’Europa League. Si comincia con lo Zurigo, che non è sulla carta nulla di preoccupante. Comunque le partite si giocano sul campo. Quindi, testa bassa e pedalare.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre