
Ancora una volta lo spettacolo di una partita veramente bella non corrisponde affatto al numero di spettatori sugli spalti. Soltanto le curve, le tanto vituperate curve, non chiamano mai giro e sono sempre lì ad incitare, sostenere, esserci. Per il resto sembra che al di là delle dichiarazioni su Facebook, Twitter, Instagram e via discorrendo, molti tifosi (o presunti tali) considerano l’andare al San Paolo alquanto “demodé”. Nemmeno la sosta invernale è riuscita a far scattare la voglia di esserci.
Ed evitiamo, per favore, di tirare in ballo scuse come le carenze strutturali dello stadio, i prezzi (accessibilissimi, ultimamente) od altre ragioni varie ed eventuali.
E meno male che il Napoli è costantemente l’unica vera antagonista allo strapotere bianconero. E meno male che le altre si avviano, pure quest’anno ad attestarsi a distanze siderali da noi.
Per non parlare (fortunatamente questo sito/pagina ne sono quasi immuni, adesso ndr) dei critici ad oltranza che, senza soluzione di continuità, dalla gestione Mazzarri a quella Ancelotti, passando per l’era Benitez e soprattutto quella di Sarri, non hanno mai fatto mancare il loro disaccordo, disappunto, critica e lamento con regolarità impressionante, a prescindere dall’andamento della squadra. Così, “a fiducia”.
Ad ogni buon conto, vedere una partita come Napoli – Lazio, al di là del risultato (lupus in fabula ndr) riconcilia col calcio. Vedere la cornice di pubblico (curve a parte, mi ripeto) fa sorgere il dubbio se davvero alcuni di noi si meritino un Napoli così.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre