Ventiquattrore prima di Napoli – Lazio, Maurizio Sarri affermava davanti ai microfoni, nel dopo partita con l’Arsenal, di essere cosciente di allenare una squadra che non sa lottare. Questo dopo essersi arrabbiato per l’approccio mentale dei suoi uomini alla partita.
Strano il destino.
La sua ex squadra, guidata da Ancelotti, dimostra di avere forza mentale da vendere e voglia di lottare contro una Lazio che non rinuncia a giocare mettendo più volte in apprensione la difesa azzurra.
Il Napoli, dal canto suo, mostra di poter letteralmente distruggere l’avversario se solo riesce a mantenere salda la concentrazione. Ci sono momenti del match nei quali soltanto i legni e l’estremo difensore biancoceleste impediscono un letterale tracollo della squadra di Simone Inzaghi. Poi gli azzurri si siedono (e lo fanno ad intermittenza un pò qua e là durante la partita) e la Lazio si fa vedere dalle parti di Meret, ma il portiere partenopeo dimostra di essere la scelta migliore che il club potesse fare per il presente ed il futuro.
Milleduecentotrentacinque. Tanti sono i minuti che hanno separato Josè Maria Callejòn dal gol. Un’eternità per chi era abituato, fino alla scorsa stagione, ad andare facilmente in doppia cifra. Splendida la sua rete. Il suo colpo di biliardo che va ad infilarsi alla sinistra del portiere laziale.
La rete del due a zero è un capolavoro di balistica di Arek Milik che, su punizione, pennella una traiettoria imparabile per Strakosha, per il tripudio incontenibile del San Paolo.
Il resto è cronaca di una partita che conferma quanto il destino della squadra di Carlo Ancelotti sia racchiuso solo ed esclusivamente nella forza psicologica dei suoi ragazzi di mantenere la giusta tensione per restare nella scia della capolista, in attesa di un loro passo falso.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre
Il Ciuccio sulla Maglia del Napoli 