Il Napoli esce dall’Aviva Stadium di Dublino con un risultato pesante quanto giusto ad opera del Liverpool.
La differenza di forma tra gli azzurri e i Reds (in divisa da trasferta viola per l’occasione) è lampante. Lo è anche quella tecnica. Soprattutto dalla cintola in sù.
Ma andiamo per ordine.
Nella prima frazione di gioco gli inglesi ostentano più fluidità nella manovra e atleticamente mettono in evidenza lo stato più avanzato di preparazione dovuto al fatto che la Premier League scatta nel prossimo weekend. In più è chiaro che gli “scousers” sono sicuramente un gradino più sù dei partenopei, qualitativamente parlando.
Ottimi spunti si son visti nella seconda parte del primo tempo e nella ripresa da parte azzurra.
Superfluo notare il gol in posizione regolare di Callejòn e la terza rete avversaria viziata da fallo di Mané su Albiol.
Qualche sbavatura difensiva di troppo ed una certa evanescenza in attacco degli azzurri hanno fatto il resto.
Male, anzi malissimo, Karnedzis. A tratti francamente imbarazzante. Meno male che il messicano Ochoa sembra sia sulla strada di Napoli.
Bene Verdi e il solito Allan. Gli altri devono ancora entrare in forma. Le gambe sono pesanti e si vede.
Mertens serve come il pane. Non dico altro.
Comunque resta il fatto che questa è un amichevole d’agosto ed il risultato conta davvero poco.
C’è da lavorare ma non parlerei di allarmi. Ad eccezione di Karnedzis, ovviamente.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre