Non avrei nemmeno lontanamente pensato, fino a stamane, di poter scrivere ciò che sto per scrivere.
Ma tant’è.
Dopo la boutade del presidente ad un tifoso che gli diceva quanto noi tifosi volessimo vincere, rispondendogli di tifare juve, se si vuole vincere, è inevitabile. Ormai si sta scadendo nel cattivo gusto.
È inevitabile tornare alla telenovela dell’estate: la dipartita di Maurizio Sarri.
Questa è la verità (secondo me):
Sarri gli dava ombra.
“Il Napoli di Sarri”, “il sarrismo”, “il comandante Sarri”.
Secondo me il rapporto tra i due si è incrinato non appena De Laurentiis ha realizzato che la personalità di Sarri, mediaticamente, lo stava sovrastando.
Infatti, la sparata post-Real Madrid – Napoli potrebbe essere materia per una tesi di Psicologia.
Aurelio De Laurentiis sta minando la serenità dell’ambiente primancora dell’inizio della stagione.
È incredibile che sia lui il “nemico numero uno del Napoli” (il virgolettato è d’uopo – comunque).
Il tutto è da romanzo di fantascienza o, forse, da commedia dell’assurdo. A voi la scelta.
Da un lato gli ordini delle nuove magliette che impazzano su Amazon, rasentando il tutto esaurito. Dall’altro il presidente che sembra non reggere la “pressione” della tifoseria sul tema Cavani. E trova geniale beffarsi dei tifosi stessi con “esternazioni” del genere, rischiando di allargare ulteriormente il solco tra lui ed una cospicua fetta della tifoseria partenopea.
Perché?
Costa tanto glissare sull’argomento oppure semplicemente osservare, qualche volta, il proverbio che recita “il silenzio è d’oro”?
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre