Puro spettacolo offerto dagli azzurri al Marassi di Genova.
Il pre-partita è caratterizzato dai cori beceri dei tifosi blucerchiati.
Il Napoli parte a testa bassa.
Minuto numero 5. Mertens insacca su azione confusa in area avversaria.
Gavillucci ricorre alla VAR. C’è il sospetto che Albiol tocchi per il belga provocando il fuorigioco della marcatura. La VAR annulla il gol ai partenopei. Ma sbaglia. La palla arriva a Dries grazie al tocco fortuito del doriano Andersen. Ma tant’è.
Il Napoli non lascia respiro agli avversari.
Il numero dei corner si sussegue a ritmi vertiginosi. La Samp, dal canto suo, approfitta di qualche sbavatura degli azzurri per provare a far male sulle ripartenze. Ma la difesa azzurra è attenta, con un Koulibaly decisamente sugli scudi.
Lo stesso senegalese parte in progressione servendo Insigne. Il napoletano appoggia a Zielinski che dal limite impegna Belec che devia in angolo.
Partita vibrante e senza pause.
Diverse conclusioni degli azzurri esaltano le qualità dell’estremo difensore blucerchiato.
Il primo tempo si conclude a reti inviolate.
La ripresa si apre con una conclusione dalla distanza di Praet, al 47′, che Reina blocca in due tempi.
Poi il copione inizia a ricalcare la narrazione della prima frazione di gara.
Al 62′ Belec si supera. Mertens ed Insigne si accendono, dando vita ad uno scambio sullo stretto in area da videogame. Insigne tira a colpo sicuro ma l’urlo delle migliaia di tifosi azzurri accorsi a Genova si strozza in gola grazie alla parata del portiere.
Minuto 66. Un mito vivente come Marek Hamsik, entrando al posto di Callejòn, infrange il muro delle 500 presenze in maglia azzurra diventando il terzo di sempre, dietro a nomi come Antonio Juliano (505) e Giuseppe Bruscolotti (511).
Ancora un intervento magistrale di Koulibaly su tiro di Kownacki al 67′.
Minuto 70. Mertens, sicuramente apparso rigenerato nelle ultime due uscite, lascia il posto a Milik.
Due minuti e il polacco ripaga la fiducia di Sarri con un gran gol.
Dal limite dell’area di rigore lascia partire un sinistro a rientrare che si infila nel sette, alla destra dell’incolpevole Belec.
Gavillucci ammonisce Milik per (presumo) festeggiamenti troppo plateali (…).
Evidentemente la curva blucerchiata non gradisce e riprende in modo ancora più becero coi cori razzisti che avevano caratterizzato il “riscaldamento” prima della partita.
A questo punto Gavillucci decide di averne avuto abbastanza e sospende momentaneamente la gara. Seguono consultazioni coi capitani e addetti fuori dal campo. Alla fine il presidente doriano Ferrero decide di andare a parlare con la curva buscandosi (ovviamente) “parole d’amore”.
Comunque il gioco riprende.
Insigne impegna Belec dai 25 metri con un destro velenoso costringendo alla deviazione in angolo.
All’80° arriva il raddoppio azzurro.
Sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, dalla sinistra, Raul Albiol si incunea, anticipando anche il compagno Koulibaly, e trafigge di testa Belec sul lato destro.
Partita praticamente conclusa.
La bellezza del Napoli va oltre tutte le brutture del calcio italiano.
Razzismo incluso.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre
p.s. Il miglior disprezzo è la non curanza (a buon intenditor poche parole).