Le voci che ormai corrono da giorni, dopo lo scorso catastrofico fine settimana, hanno avuto la loro conferma nella conferenza stampa che Aurelio De Laurentiis ha avuto coi giornalisti della carta stampata questa sera.
È divorzio tra Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri.
La SSC Napoli archivia tre anni di Sarri e di sarrismo in nome dell’establishment del palazzo.
Il patron azzurro minimizza sulle ipotesi di campionato falsato e sposa la tesi degli “errori che ci possono stare”.
Ma il piatto forte sono le accuse (nemmeno tanto celate) all’allenatore della sua squadra di aver spremuto i titolarissimi ovvero di non usare la rosa a disposizione in tutta la sua ampiezza. L’esempio dell’infortunio di Goulham e dell’impiego forzato di Mario Rui sono stata la spada con la quale il presidente ha “colpito al cuore” le residue speranze di vedere Maurizio Sarri sedere ancora sulla panchina partenopea.
A questo punto è chiaro che, dopo il vincitore del caprio espiatorio edizione 2018, nella persona di Pepe Reina, c’è un vincitore “ex equo” da proclamare e questi risponde al nome di Sarri, appunto.
È evidente che la stima di ADL nei confronti del tecnico toscano è ormai esaurita (o semplicemente ha mantenuto la facciata finché i risultati hanno tenuto botta – a dispetto del fatto che, pur dopo il 3 a 0 di Firenze restiamo a livelli record).
La verità, probabilmente, è che (come già avvenne ai tempi dell’epilogo dell’era-Benitez) la società partenopea (nella figura del suo presidente) non può garantire a Maurizio Sarri gli investimenti per fare l’ulteriore salto di qualità che il tecnico chiederebbe, alla luce degli ultimi tre anni nei quali la squadra ha collezionato un terzo e due secondi posti, conditi da record di gol, punti e vittorie nella storia del club.
Ma più di tutto la società non vuole accontentare le (a mio avviso) legittime richieste economiche dell’allenatore.
A quanto si è letto negli ultimi giorni l’accordo tra Maurizio Sarri ed il Chelsea è totale. Su emolumenti, strategie e programmi.
A noi tifosi non resta che preparare i fischi e le pernacchie per l’ennesimo “traditore” che ha rinnegato il sole, il mare e la sfogliatella. Celebreremo l’ennesima vittoria del pugno di ferro del nostro immarcescibile presidente che non si fa prendere per fesso da nessuno.
L’anno prossimo, forse, al posto dello scudetto sfumato metteremo l’immagine del presidente, sempre più identità unica di questo club.
Ci consoleremo con l’ennesima plusvalenza realizzata grazie al fesso di turno (lui sì) che siederà sulla panchina azzurra.
Contenti noi…
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre (nonostante tutto)