Mi diceva un carissimo amico, l’altro giorno, “Mi stavo riavvicinando al calcio. Uno sport bellissimo. Ma gli interessi economici lo hanno rovinato”.
Potrei dargli torto? Non credo.
Quest’anno saremo noi quelli a restare (relativamente, eh) col cerino in mano. Lo scudetto è andato a farsi friggere.
Ho sperato fino all’ultimo che il sogno, quest’anno, si potesse finalmente avverare. I fatti dicono altro. Ben altro.
I fatti dicono che la volontà di cambiare non c’è.
Se non andiamo ai Mondiali il motivo è anche questo.
I media cominciano ad “azzuppare il biscotto” sulle possibili partenze di allenatore e giocatori. Un rompete le righe pressoché totale che andrebbe (se fosse confermato) a resettare le possibilità di fare l’ulteriore salto di qualità che il momento e la squadra richiederebbero.
Nomi, cifre, clausole, formule…
La verità è che, come ha scritto qualcuno in un commento sulla pagina Facebook di questo sito, ciò che conta è una ed una sola cosa: la maglia. Non importa, alla fine, chi la indossa, chi l’ha indossata e chi la indosserà. Ciò che conta veramente sono quei colori. Il resto, francamente, è relativo.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre