Primo tempo di ruggine per entrambi le compagini, in quel dell’Azzurri d’Italia. Sia i padroni di casa che il Napoli stentano ad imbastire un gioco di buona fattura e si finisce con l’assistere al reciproco annullamento delle squadre in campo. Molto gioco muscolare (soprattutto da parte degli orobici) ma portieri pressoché inoperosi.
Nella ripresa gli azzurri scendono in campo col piglio giusto e l’asse del gioco si sposta prevalentemente nella metà campo atalantina.
La rete perentoria di Mertens, al minuto 65 su imbeccata magistrale di Callejòn, cambia il volto della partita.
Cristante prova la replica sei minuti dopo ma Reina vola sulla destra a ribadire la determinazione degli azzurri a mantenere il vantaggio.
Poi una prodezza balistica di Mertens, che sfiora il gol da quaranta metri su un Berisha fuori posizione all’83’, un’occasionissima del subentrato Hamsik, che sbaglia un “quasi tap-in” due minuti dopo su invito del pimpante belga, e una rete annullata per fuorigioco millimetrico dello stesso slovacco nel secondo minuto di recupero legittimano una vittoria meritata degli uomini di Sarri.
Le cassandre che già prevedevano sventure alla vigilia del match sono state rispedite nelle fogne (vedi anche alla voce saettelle) alle quali appartengono. Idem dicasi per i soliti professori del piffero che continuano a frapporre ostacoli sempre più immaginari (visti i risultati) ad ogni partita che il Napoli si appresta a giocare.
È grottesco ma vero: c’è gente che proprio non riesce a goderselo questo primato.
Problemi loro.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre