Aurelio De Laurentiis è uomo di proclami.
Ne abbiamo sentiti tanti da quella ormai lontana estate, quando il produttore cinematografico raccolse i cocci della gloriosa SSC Napoli dal tribunale fallimentare per portarlo al primato in classifica dei giorni nostri.
Le ultime affermazioni del presidente, fatte a margine della presentazione della mostra sulla squadra azzurra al Mann, fanno presagire una campagna acquisti improntata alla cautela.
L’arrivo dei rinforzi sarà all’insegna dello spendere poco e possibilmente bene. Fin qui il ragionamento è lungi dall’essere inadeguato o, peggio, inutile.
Tuttavia è impossibile prescindere dalla considerazione che l’arrivo di eventuali “giocatori” di prospettiva (per l’ennesima volta) metterebbe una seria ipoteca sul non-raggiungimento dell’obiettivo massimo per questa stagione: lo scudetto.
Io l’opinione sull’attuale situazione sportivo-finanziaria del Napoli l’ho elaborata già da qualche tempo. La SSC Napoli viaggia (già adesso) ben al di sopra delle sue reali possibilità economiche.
Lo sforzo finanziario nel trattenere le pedine più importanti è stato fatto. Il “tesoretto” di cui spesso si parla non consente di fare grossi voli di fantasia ed in primis bisogna mantenere il delicato equilibrio degli ingaggi per evitare che la situazione, nell’eventualità di un acquisto prestigioso (o giù di lì) – con un ingaggio altrettanto “prestigioso”, provochi un’onda “anomala” di procuratori pronti a bussare alla porta del presidente per rinegoziare gli emolumenti dei propri assistiti.
È un circolo vizioso al quale la società non può prestare il fianco e dal quale rischierebbe di non uscirne viva.
La questione stadio è un “refrain” che obiettivamente non appassiona più nessuno.
Se non ci sono soldi per costruire un “top team” figuriamoci se ce ne potrebbero essere addirittura per uno stadio nuovo. Utopia.
E allora? Allora ci si deve affidare alla passione, al tifo ed alla fame di vittorie che squadra e tifosi hanno in quantità illimitata. Laddove il portafogli non può sopperire c’è il calore dei tifosi, la sagacia di Maurizio Sarri e la voglia di stupire degli azzurri a colmare quella forbice e a ricordarci che, al di là dei limiti obiettivi, è la forza del gruppo a fare la differenza.
Nulla è impossibile se ci si crede davvero.
Al di là dei top players, al di là dei fatturati e al di là degli stadi modello.
Nonostante quel primo posto ce lo siamo meritato, la strada verso maggio è ancora lunga. Lunghissima. Ma ce la possiamo fare. Con o senza ulteriori rinforzi.
Non dimentichiamolo.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre