Meno due.
Il conto alla rovescia è iniziato.
Ad un soffio di giornate dalla fine della stagione comincia ad ergersi a protagonista indiscusso il solito dilemma che spesso appassiona e, allo stesso tempo, tormenta addetti ai lavori e tifosi, sintetizzabile in “chi resta, chi parte?”
È forse un’esigenza di produzione massmediatica oppure una ostentata ed univoca finalità di incasso abbonamenti a coinvolgere la stampa, da una parte, e il duo tifosi-società, dall’altra, in quel lungo, stressante ma affascinante ping-pong di compro-vendo?
La premessa è interessante, ma gli ingredienti lo sono ancora di più: Sarri riuscirà a tenersi stretta la panchina azzurra conquistando, nel contempo, titoli e trofei?
Mertens, il “desiderabile numero Uno” di molte società straniere, che fine farà? Il gruppo e la sua “Sintonia” verranno arricchiti da nuovi inserimenti? Ma soprattutto: neanche il tempo di chiudere questa stagione che già si pensa alle variazioni sul tema per la prossima?
Il Calcio di oggi è questo. Velocità, sia per i numeri che per le passioni.
Focalizzando meglio, sarebbe innanzitutto pleonastico e becero rincarare la già corposa dose di incroci massmediatici sul caso “Presidente-Sarri”: divisioni e calcoli appassionano addetti ai lavori e non, prolungando problematiche già affiorate in passato e che, vedendo i protagonisti, potrebbero continuare senza sosta.
Ma in fondo a chi interessa veramente?
Il vero tifoso ha un solo desiderio: vincere. Quello e basta.
Far lavorare un tecnico in un ambiente (società e tifosi) nel pieno della propria tranquillità psicologica è importante, ma lo è di più il prestare attenzione al parco giocatori. Ultimamente il nome di Mertens è più gettonato del Presidente Usa da tutti i media, nazionali e non.
Il folletto belga è, però, solo la punta dell’iceberg di un tumultuoso gioco di scambio virtuale che coinvolge molti nomi della rosa azzurra. Da Koulibaly a Callejòn, la lista delle flashnews di mercato sarebbe lunga da mettere in evidenza. Basta qualche parola su tutte: dove vuole andare la società.
Ragioniamo un attimo su quello che è evidente. Molti club di alto rango nobilitano la propria posizione adottando strategie consolidate a 360 gradi: mercato acquisti-cessioni spesso blindato; rapporti tra allenatori e dirigenza quasi “segreti”. Dichiarazioni alla stampa col contagocce.
In poche parole, riescono a far credere che ci sarà “molto rumore…per nulla”.
Ma questa strategia spesso paga. In casa azzurra, invece, spesso accade il contrario, e l’umore dei tifosi è lì a testimoniarlo. Ogni fine campionato la passione azzurra viene spesso mortificata da una parte, da cessioni importanti, che allontanano elementi sinonimo di garanzia che, destino beffardo, vanno a fare la fortuna di altri (Cavani ed Higuain, tanto per citarne due), dall’altra da acquisti e scelte strategiche che, pur essendo in sintonia sul piano della buona gestione delle casse societarie, non riescono a far cambiare seriamente direzione alla barca, lasciando acceso il desiderio che sia invece il vento a cambiare direzione e ad aiutarci a compiere il salto di qualità decisivo.
E’ da capire la logica del Presidente: da buon imprenditore deve sempre prestare un occhio di riguardo sia finanziario che fiscale alle dinamiche del proprio calciomercato, partendo da una matrice di osservazione ispirata ai “soliti e solidi” principi di equilibrio. Ma la logica di un tifoso, di una città, di tanti cuori che battono per il Ciuccio è ben lontana da tutto questo. Nessuno ha mai gridato “tutto e subito”!
Ma cominciare a vincere è l’obiettivo primo di tutto e vedere continuamente che altri, troppi, continuano a strapparci quel qualcosa “all’ultimo momento” non è tollerabile.
Il vento deve cambiare direzione…
Marco Melissa
#ForzaNapoliSempre