E chest’e’

Ascolti i soloni del pallone e sembra che il Napoli sia una sorta di Leicester City redivivo che puo’ scrivere la storia ma restera’ una parentesi. Una ventata di aria fresca ma pur sempre una parentesi.

Ora, io personalmente ho chiuso la porta al pallone nostrano al triplice fischio finale di Ayroldi e tant’e’. A parte che della Serie A guardo soltanto il Napoli: considero il mio tempo troppo prezioso per investirlo a guardare le altre che non siano la squadra di Partenope. Ma non critico chi lo fa. Ci mancherebbe. Ognuno fa come crede.

Eppure c’e’ qualcosa che serpeggia…

Non mi voglio neppure soffermare su certe decisioni arbitrali alquanto sui generis con le strisciate (perche’ il fatto che non guardo le partite altrui non vuole dire ch’io non sappia quel che succede).

Noto che pure quando i soliti “addetti ai lavori” si concedono a parole al miele per Spalletti ed i suoi uomini c’e’ sempre, ad ascoltarli bene, quel retrogusto amarognolo che suona di “si’ ma…”. C’e’ sempre quell’atmosfera di non detto ma che sa di temporaneo, precario, a termine.

Oggi, pero’, mi ha fatto davvero sorridere (e poi pensare…) l’elezione ad allenatore del mese di Massimiliano Allegri. E’ la Lega Serie A ad aver deciso “l’onorificenza”.

Eh lo so che non si dovrebbe congetturare ma a volte il pensiero va…

Mah…

E’ che una buona fetta della nostra tifoseria e’ e resta facilmente “impressionabile”, memore (non solo questa) dei misfatti del 2018 che culminarono col famoso “scippo dello scudetto”.

Insomma, la verita’ e’ che cinquanta giorni sono tanti. D’altra parte ci sono giornali da vendere, click da prendere e programmi radiotelevisivi da essere visti e/o ascoltati, quindi…

Concentriamoci su quanto visto finora coi nostri occhi e cerchiamo, per quanto possibile, di non farci condizionare da quanto ascolteremo e leggeremo qua e la’. I nostri occhi ci hanno mostrato la bellezza, la forza e gli attributi di una squadra che ha colpito l’immaginario collettivo non soltanto della tifoseria azzurra ma dell’intero movimento calcistico mondiale (no, non esagero – andatevi a fare un giro su Google e scoprirete come la stampa mondiale – non ultimo l’inglese The Guardian, ieri – segue con attenzione la meraviglia calcistica “made in Naples”). Per assurdo si tessono piu’ lodi all’estero, per questo Napoli, che in terra italiana (siamo un Paese strano, lo so).

Ad ogni buon conto, alla fine della quindicesima giornata di Serie A, siamo primi a 41 punti ed a +8 sulla seconda.

E chest’e’.

Giulio Ceraldi

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