
Presentazione
– Logica finanziaria e sentimenti.
Si gioca tutta qua la lotta economica, strategica e passionale che mantiene ben ardenti gli ultimi fuochi stagionali del Napoli. Questa penultima di campionato azzurra si caratterizza per una lettura ancora nebbiosa del prossimo futuro, in cui appaiono ancora nette le distanze tra le scelte tecniche da prendere (o già prese!) ed un progetto che guardi in avanti con gli opportuni risvolti innovativi. Nel frattempo il presente fa faville, dividendosi tra un’aria di contestazione materializzatasi in vari striscioni e l’ultima in maglia azzurra di capitan Insigne davanti ai propri tifosi. Senza contare, poi, le ultime dichiarazioni di mister Spalletti, la cui conferenza stampa (a metà tra tecnica e sterile polemica) fa da perfetto pendant con le ultime esternazioni del presidente (anche qui a metà strada tra il tutto-niente per le avventure della prossima stagione). In questo clima alquanto rovente, tra poche ore va di scena la sfida tra Napoli e Genoa. Il rettangolo di gioco parlerà di due squadre a necessità opposte: gli azzurri devono cercare i punti utili a chiudere la stagione comunque sul podio, mentre il grifone deve puntare al massimo risultato per continuare a sperare nella salvezza in una lotta cruenta contro Salernitana e Cagliari. Spalletti e Blessin, una sfida interessante: idee tattiche, lavoro sui singoli e coaching effettivo sono ingredienti che i due tecnici mescolano in modo alquanto diverso pur mantenendo una radicata vena di innovazione. Ma procediamo con ordine e passiamo all’analisi tecnica dello status delle contendenti al Diego Armando Maradona.
NAPOLI ai blocchi di partenza
– Una difficile lettura.
Queste tre parole rappresentano il concentrato attuale della gestione strategica azzurra. Non una traccia tangibile, non un segnale di cambio di rotta rispetto al passato. Tutto procede nell’assoluto vuoto interpretativo e, nel contempo, nell’incertezza progettuale. Al momento l’unica certezza è l’ultima stagionale degli azzurri davanti al proprio pubblico: la sfida contro un Genoa a caccia di punti-salvezza non è certo di facile approccio, ma i tre punti servono anche al Napoli per conquistare il gradino più basso del podio di classifica. Il problema, però, è il clima che si respira in questo finale di stagione. Non si può ignorare quanto stia accadendo in città, soprattutto nell’animo di tanti che, da praticanti costanti del mestiere di tifoso, si vedono assaliti da mille pensieri-dubbi che si racchiudono nel dualismo dell’ennesimo ne è finito un altro-come sarà il prossimo! Non si sente parlar d’altro che fattori economici prioritari rispetto alle scelte tecniche, le quali, a loro volta, sono lontane dalle indicazioni provenienti proprio dal tecnico; la summa di tutto ciò allarga ulteriormente l’annosa frattura tra una parte dei tifosi e la società (gli striscioni che hanno fatto il giro di tv e web ne sono una prova). Premesso tutto questo fumo di news, tra presunti acquisti già chiusi ed una nuova telenovela sul prossimo monte ingaggi (che finirà inevitabilmente per stabilire chi resterà e chi partirà per altre spiagge nel prossimo calcio mercato), nel frattempo il film dell’ultima domenica al Diego Armando Maradona rischia di restare privata di uno spettacolo nello spettacolo. Spalletti ed il gruppo vogliono congedarsi al meglio dai propri tifosi. Ma questi novanta minuti hanno un sapore speciale per un giocatore in particolare: Lorenzo Insigne. Già promesso sposo del Toronto per la prossima stagione, il capitano vuole salutare i propri tifosi al top, magari tagliando il suo traguardo personale di secondo miglior bomber del Napoli (è fermo a quota 121 reti a pari merito con Hamsik, alle spalle dell’ormai irraggiungibile Mertens). In campo, quindi, ci si aspetta il 4-2-3-1 delle ultime giornate ma vestito di una forte carica agonistica ed emotiva. Contro il grifone nessuno stravolgimento di forma e sostanza. Osihmen alla guida dell’attacco, spalleggiato ancora da Mertens al centro, con Lozano ed Insigne ai lati. Qualche dubbio in mediana: ancora Anguissa-Ruiz, oppure ritorna in campo Lobotka? Nessuna novità in difesa: Ospina tra i pali, Rrahmani e Koulibaly centrali, Di Lorenzo e Mario Rui ai lati.
GENOA ai blocchi di partenza
– Costretti a vincere. Non ci sono altre soluzioni. La matematica parla chiaro. Il Genoa deve fare i conti con i conti. La salvezza è complicata da raggiungere ed una vittoria contro il Napoli cambierebbe in gran parte lo status quo. Cagliari e Salernitana non sono lontane ma, di certo, non stanno a guardare. I rossoblù hanno dalla loro tanta grinta ed intensità nelle note caratteristiche, a dispetto della posizione di classifica attuale. Sono due prodotti tangibili ed inconfutabili del new deal portato da Alexander Blessin. Giovane innovatore per vocazione, il tecnico tedesco, pur avendo portato idee nuove ed instradato il grifone verso un importante salto di qualità, non è riuscito a raccogliere continuità di rendimento dal suo gruppo. Contro il Napoli ci sarà ancora uno speculare 4-2-3-1 (ultima versione del più quotato 3-5-2) che ha messo in difficoltà molte squadre, e persino costretto una settimana fa una big come la Juve a lasciare strada verso i tre punti. Un risultato di grande rilievo che pone in estrema guardia Spalletti, costretto a lavorare molto sui particolari. Gli azzurri devono prestare molta attenzione alla linea mediana rossoblu, capace di lavorare sia sul fronte difensivo che sul piano della costruzione della manovra a favore della trequarti. Gli interpreti di turno dovrebbero essere Badelj e Galdames. Il Gegenpressing è un chiodo fisso per Blessin. Pressing iperoffensivo sui contropiedi (o almeno nelle interdizioni in emergenza arretrata) degli avversari, agendo sia nelle linee di passaggio verticali che orizzontali. Il trio Melegoni-Amiri-Portanova garantiscono profondità ed apertura di spazi tra le linee avversarie, dove il bomber di casa Destro può fare male. Il Napoli ha dalla sua due vantaggi: l’attacco del Genoa non è molto prolifico e la difesa, con Sirigu tra i pali, Ostigard-Bani centrali, e gli ottimi Hefti e Criscito ai lati, pur essendo ben collaudata, spesso si sbilancia per supportare l’avanzamento di baricentro. Spalletti potrebbe ricorrere ad un ampio turnover, magari inserendo in corsa Politano o Elmas, in modo tale da garantire continuità e vivacità utili a scardinare il fortino rossoblù.
In sintesi
– Una forte carica di tranquillità.
Non un consiglio ma un imperativo categorico. Per guardare dentro se stessi e per guardare in faccia la realtà, soprattutto nel prossimo futuro. Tutto ciò riguarda non solo l’intera squadra, ma anche allenatore e dirigenza. La Champions è un traguardo importante, ma l’amarezza per aver depauperato un vero patrimonio di occasioni d’oro-punti importanti non può passare inosservata. Ora è importante che cali il sipario sulla stagione al meglio delle proprie possibilità, davanti ad un pubblico che possa rivolgere il proprio ultimo respiro di passione al capitano. Il Genoa è pronto a recitare il ruolo di guastafeste di turno. Motivo in più per buttarsi alle spalle, almeno per i prossimi novanta minuti, la delusione consumata e le nubi che già s’intravedono all’orizzonte. Nella speranza che tutto il grigiore si diradi…
Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…
Marco Melissa