La partita di Marco Melissa

Presentazione

– Continuando a guardare avanti…a ritmi serrati, con piena determinazione, a gruppo compatto.

Dopo lo stop del campionato che ha sullo sfondo ancora i botti di fine calciomercato di gennaio, il Napoli deve ributtarsi con queste prerogative in una lotta di alta classifica che si preannuncia ancor più vivace.

Per gli azzurri proprio il primo mese dell’anno è stato soprattutto un misurarsi costantemente con fattori di imponderabile variabilità, tra Covid, infortuni e Coppa d’Africa.

La nebbia, finalmente, si sta diradando.

In questa trasferta contro il Venezia Spalletti potrà avere nuovamente a disposizione alcuni elementi, tra i quali Osimhen in attacco, ma anche contare sul recupero a pieno regime di Insigne e Fabián Ruíz.

I lagunari, dal canto loro, hanno vissuto questa pausa sulla scorta di un apporto morale di tutto rilievo dopo la buona prestazione offerta sul campo della capolista e, di conseguenza, proveranno a ripetersi tra le mura amiche. Ma procediamo con ordine e passiamo all’analisi dello status delle contendenti al Penzo.

NAPOLI ai blocchi di partenza

– Un passo alla volta.

Il Napoli deve necessariamente far tesoro di alcuni passaggi a vuoto contro squadre meno blasonate (vedi Empoli e Spezia) ed affrontare i prossimi impegni con grande concentrazione, pensando meno all’immediato futuro.

Spalletti, chiaramente, non si fida del Venezia e, di conseguenza, proverà ancora ad imporre le proprie certezze costruite su un costante binomio tattica-psicologia. La sfida è delicata per svariati motivi il cui elenco è finanche pungente.

E’ vero che si cercherà di puntare su di un Osimhen a tempo pieno (oltre due mesi di assenza e più di cento giorni a secco di reti!) e che molti hanno recuperato un discreto stato di forma; dall’altro lato, però, non passerà inosservata l’assenza di Lozano (infortunatosi nella sfida con il suo Messico) cosi come quelle di Koulibaly ed Anguissa (ancora impegnati con la Coppa d’Africa), e le ultime di Ounas e Tuanzebe.

Per Spalletti, poi, tornare al Penzo ha un significato tutto particolare sul piano strettamente personale: sono passati ben ventidue anni da quando il compianto Zamparini (scomparso di recente) lo chiamò alla guida dei lagunari.

Passando ad un’analisi tattica, Meret dovrebbe partire titolare (Ospina è da valutare dopo l’avventura con il suo Colombia), cosi come il duo Rrahmani-Juan Jesus come centrali difensivi, coadiuvati ai lati da Di Lorenzo e Mario Rui.

Al centro ci saranno ancora Fabian Ruiz e Lobotka, che avranno il compito di filtrare le soluzioni miste degli avversari e di spezzare ogni tentativo nelle vie centrali, molto utilizzate dai lagunari.

In avanti la manovra dovrebbe essere affidata al centrale Zielinski, con Elmas (o Politano) ed Insigne ai lati. Come unica punta in alternativa ad Osimhen potrebbe essere utilizzato Mertens. Il baricentro alto è l’opzione numero uno che andrebbe ricercata sin dal fischio d’inizio; utilizzando la velocità di cambio passo dei nostri trequartisti, si potrebbe mandare in crisi la tendenza dei lagunari a dialogare molto nelle retrovie, nonostante la zona centrale difensiva non sia particolarmente rapida nelle coperture.

VENEZIA ai blocchi di partenza

– Crederci, senza alcuna remora.

Paolo Zanetti non si nasconde e non cela le forti ambizioni del suo gruppo.

Il morale di tutti è alle stelle dopo la bella prestazione contro una big come l’Inter; anche contro il Napoli, quindi, i lagunari proveranno a giocarsi il tutto per tutto.

Il tecnico veneto spera, con il suo 4-3-3, che sa mutare in un 4-4-2, di mettere paura agli azzurri visto che negli ultimi tempi è cresciuta l’esperienza e l’amalgama di gioco.

A tutto ciò si è aggiunta una campagna acquisti che ha portato in rosa due validi elementi: Nani e Nsame rappresentano una sfida importante, ma ci vorrà un po’ di tempo per integrarli al meglio nella rosa.

Davanti al proprio pubblico il Venezia si presenterà con molti negativizzati Covid ma con alcune defezioni di rilievo come Vacca, Ullmann e Kynie.

Il rombo tattico voluto da Zanetti non può contare su di un attacco prolifico; è un punto a favore degli azzurri che dovranno comunque prestare molta attenzione all’assetto complessivo degli avversari.

I lagunari, infatti, giocano con i due attaccanti che adottano una soluzione mista, trasformandosi ciòè, all’occorrenza, in due centrocampisti avanzati che attuano un forcing per spezzare la manovra avversaria.

Il Napoli dovrà fare attenzione anche alla trappola del baricentro basso e di una lunga e veloce circolazione di palla degli avversari, che utilizzano queste soluzioni per poi improvvisare lanci lunghi nelle vie centrali, con l’intera squadra che a quel punto sale cercando anche le verticalizzazioni.

In sintesi

– Con le pinze!

Il Napoli si ritrova davanti il classico esempio di avversario da non sottovalutare e puntare con la massima determinazione possibile.

La classifica, come abbiamo già visto in tante situazioni di questo campionato, è spesso bugiarda.

Sulla scorta di una simile riflessione Spalletti, in questi giorni, ha anche rincarato la dose, richiamando tutti alla massima attenzione, sinonimo di una gara da affrontare con un particolare approccio mentale.

Zanetti chiuderà ogni varco agli azzurri e sarà nel contempo prudente nonostante dichiarazioni d’intento chiaramente bellicose.

Il Napoli deve credere nel gruppo, tralasciando i nei delle assenze e lottando solo in chiave gioco lineare e lucidità creativa.

Il risultato, come già accaduto in passato, verrà da se, a dimostrazione di un potenziale tecnico di tutto rispetto, semmai ci fosse ancora la necessità di dimostrarlo.

Preoccupa, e non poco, un lento scollamento tra molti tifosi e la squadra, inutile nasconderlo.

Proprio questa deve essere la spinta in più per tutto il gruppo per far dimenticare le prestazioni opache e soprattutto per continuare a far bene in alta classifica…

Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…

Marco Melissa

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