
Mi è difficile immaginare un momento nel quale il pronostico sia stato più chiuso di questo. Ovviamente mi riferisco a Napoli vs Juventus di domani.
Oggi ascoltavo in radio la voce rotta di un tifoso non più giovanissimo che ricordava di quando, bambino, andava a guardare il Napoli allo Stadio Collana del Vomero.
Come questo signore, a Napoli e nel mondo, sono tanti (siamo tanti) quelli che si emozionano, trepidano, si esaltano, soffrono per questa squadra, per questi colori.
L’aver passato le ultime settimane a leggere e ad ascoltare di sondaggi su altri papabili allenatori, dichiarazioni dell’allenatore, introiti derivanti dalla qualificazione Champions, perdite, tesoretti, rinnovi, scadenze,…
E domani c’è la Juve.
Ormai tutti sembrano così presi a puntare il dito, discettare di tattica, di strategie societarie, di colpe, di responsabilità, di paura di sbagliare, di tutto fuorché della prossima partita da giocare. E stavolta la prossima partita è La partita.
E’ un po’ come con le cattive notizie. Fanno rumore. Sempre. Da sempre.
Le buone notizie meno. Molto meno. Storture umane.
Così una minoranza rumorosa non perde occasione per caricare a testa bassa ad ogni occasione e al minimo “singhiozzo” della squadra.
La maggioranza cosa fa? Non essendo, per natura, portata alla critica facile, avendo nel proprio DNA l’istinto d’amore incondizionato verso quei colori, spesso finisce per chiudersi in dolorosi silenzi curati però dall’incrollabile speranza che la prossima volta andrà meglio e che perciò il disappunto per la sconfitta si tramuterà presto in gioia per l’imminente vittoria.
Questo, cari amici, si chiama vero tifo. Non una pulsione che si attiva “on demand” a seconda del risultato. Ma un qualcosa che c’è sempre a prescindere, al di là.
Ora, credere di poter educare, quasi convertire il moderno “tifosotto” in tifoso è come pretendere di trasformare delle carote in diamanti. Pura utopia.
L’unica cosa che si può fare è ignorare certi comportamenti e, cosa più importante, evitare di ingaggiare qualsiasi tipo di ragionamento con questi presunti depositari della verità. E’ tempo perso. Perle ai porci.
Evitate. Sentite a me.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre