
Quella sera del 28 aprile 2018 l’arbitraggio della partita al Meazza tra Inter e Juventus ci scosse a tal punto da buttare alle spine il nostro match all’Artemio Franchi di Firenze del giorno dopo.
E il campionato ci sfuggì di mano.
Continuiamo a chiamarlo “lo scudetto scippato”. Ed è così.
Ma, cosa sarebbe successo se fossimo scesi in campo ed avessimo fatto un sol boccone dei viola? Non lo sapremo mai.
Una cosa la sappiamo di sicuro: quella squadra, nel momento più difficile, crollò come un castello di carte alla prima folata di vento.
Fu quella mancanza di carattere al momento opportuno a farci capitolare. Quello stesso carattere che la squadra, pur cambiando allenatori ed alcuni giocatori, è continuato ad essere il vero Tallone d’Achille.
Tra (pochi) alti e (molti) bassi, dopo quel maledetto pomeriggio di Firenze di quasi tre anni fa, ormai, siamo arrivati ad oggi ma il “vecchio vizietto” di questa squadra continua a tarpargli le ali nei momenti topici (tranne l’eccezione della Coppa Italia e di qualche exploit qua e là, tra campionato e coppe).
Ma non c’è tempo per pensarci più di tanto. Il Verona ci aspetta.
E allora “un’altra corsa, giù il gettone”, diceva tanti anni fa il tizio delle “autoscontro”.
Giulio Ceraldi
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