
E’ facile scaricare le colpe sulla squadra, dopo un goffo tentativo di prendersi tutte le responsabilità. Hai il vizietto di sputtanare i tuoi uomini davanti ai microfoni. Non è esattamente uno stile da “capitani coraggiosi”.
Sei arrivato con la nomea del sergente di ferro e sei finito quasi a chiamare la maestra perché Tonino ti ruba la merendina.
Col Milan hai schierato una squadra senza capo né coda, col risultato di aver regalato la prima frazione di gioco agli avversari. Nella ripresa è stata confusione totale. E non è la prima volta.
Vogliamo nasconderci dietro l’ennesimo arbitraggio scandaloso? Accomodiamoci pure. Ma così rischieremmo di prolungare l’agonia di un gioco che stenta a decollare.
Invece di deliziare i giornalisti nel dopopartita con le tue “esternazioni” che sono picconate per la squadra, cerca finalmente di chiarirti le idee sul gioco che vuoi fare e sui titolari di quest’anno perché, a cominciare dal portiere, questa alternanza sta’ risultando essere deleteria.
Piantala di far giocare alcuni elementi in ruoli che non gli appartengono e soprattutto piantala di voler giocare come Rinus Michels perché lui aveva i Cruyff, Krol e via discorrendo. Tu no. E soltanto uno, uno solo è riuscito a giocare come lui: Ó Lióne. E tu non ti chiami Luis.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre