
Diciamoci la verità: il Bologna, soprattutto nella ripresa, avrebbe meritato di vincerla.
Il Napoli di questa sera è durato un tempo. Poi, è sparito dai radar ed il Bologna è letteralmente salito in cattedra.
Inutile scendere nei dettagli del match.
Soltanto pochi indizi per delineare il fil rouge della partita.
La difesa senza Koulibaly è poca cosa in difesa. Maksimovic è lento e se sbaglia i tempi di intervento sull’attaccante avversario è frittata. Soltanto se c’è qualcuno che “chiama la difesa” può, il serbo, essere un valido centrale. Manolas è forte più in fase d’attacco (infatti oggi ha suggellato proprio questo aspetto con una gran bella incornata) che in fase di ripiegamento. Veloce nel recupero. Meno nelle letture difensive.
Zielinski dimostra poco carattere in mezzo al campo e spesso sparisce completamente dalla scena.
In attacco continuare a schierare Milik equivale a provare a… mantenere se non ad incrementare il prezzo. Peccato che poi i fatti dicano altro e, francamente, Arek è ormai (e non da oggi) un giocatore “regalato all’avversario”.
Politano è il rebus di questa squadra. Il classico giocatore che, a tutt’oggi, non leva e non mette. Allergico (chiaramente) al tiro, denota una ritrosia nel caricarsi la fascia destra azzurra sulle spalle e continua a limitarsi a fare il compitino. Da rivedere.
Lozano parte finalmente dal primo minuto. Qualche buono spunto ed il piacere di vedere finalmente un azzurro saltare l’uomo. Ma non basta. L’ultimo afflato lo vede sbagliare i colpi finali ed esce con l’impressione che tornerà ad essere il giocatore da ultimi venti/venticinque minuti.
Comunque c’è da stare tranquilli e da prendere i prossimi incontri soli ed esclusivamente come tappe di avvicinamento al match del Camp Nou. Il resto, speriamo, li faranno la voglia di stupire dei nostri ragazzi ed il fato che, come sempre, gioca sempre il ruolo più importante, sempre.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre