
Un Napoli in versione “sangue e arena” va a fare l’impresa a Salisburgo sfatando il tabù delle vittorie in trasferta che durava da ben tre anni, dalla vittoria in casa del Benfica.
Partita nata sotto la stella di una rosa coi difensori contati e col forfait dell’ultimo momento di Manolas. Nell’undici di partenza spicca l’assenza di Insigne al quale Ancelotti preferisce Zielinski per motivi di copertura.
Mertens fa subito capire che sarà la sua serata e “rischia” di segnare nei primissimi sospiri della partita.
Parte bene tutto il Napoli, col piglio giusto di chi vuole imporre il proprio gioco e senza remore.
Dopo le folate iniziali degli azzurri i padroni di casa alzano il loro ritmo di gioco affacciandosi prepotentemente dalle parti di Meret che, memore di essere un vero fenomeno tra i pali, salva il risultato.
Poi, dopo la rete annullata per fuorigioco di Haaland, il Napoli passa in vantaggio. Minuto 17. Callejòn serve di testa Dries Mertens che, da posizione arretrata, carica il destro e spara una fucilata che si insacca sotto la traversa. E’ l’apoteosi. Ciro eguaglia Diego a quota 115. Dries Mertens entra nell’Olimpo dei bomber del Napoli.
Dopo il pareggio momentaneo di Haaland (sentiremo parlare molto di questo talentuoso ragazzino diciannovenne ndr), Dries Mertens gonfierà ancora la rete al 64′ con una meravigliosa girata su assist di un ottimo (nella ripresa) Malcuit.
Dopo l’ennesimo pareggio del solito Haaland, sarà Lorenzo Insigne, subentrato ad un onesto Lozano, a fissare il risultato sul 3 a 2 per i partenopei al 73′ su assist (manco a dirlo) di Dries Mertens.
E’ stata una partita di quelle che ti riconciliano col calcio e ricacciano i gufi dell'<io lo avevo detto>.
Questa partita, oltre a far mettere più di un piede negli ottavi di finale, può essere la chiave di volta per il definitivo cambio di marcia della squadra di Carlo Ancelotti.
Ce lo auguriamo davvero di tutto cuore. Noi ci crediamo.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre