Striscia da inizio stagione. Si insinua tra le pieghe delle chiacchiere da bar fino ad arrivare tra le righe degli editoriali, passando inevitabilmente tra gli spazi dei commenti.
È e resta una minoranza (almeno per ora) ma, soprattutto in questi giorni, è rumorosa.
Sono i tifosi napoletani (o presunti tali, dovrei dire ndr) che subiscono da sempre il fascino perverso del potere che emana la Juventus. Sì, l’ho detto (anzi scritto). Come una barra di plutonio, quella maglia non-colorata, nonostante le dichiarazioni di facciata di amore eterno ai colori azzurri, basta intavolare il più semplice, elementare ragionamento, con queste persone, per scoprirne la radioattività, la contaminazione. L’ammirazione, nemmeno tanto celata per l’eterno rivale spazia dalla rosa di campioni a disposizione, allo stadio, allo stile (…) e, non ultima, alla mentalità.
Non provate, non ci provate a parlare degli episodi. Mai. Quelli “si compensano”. Quando? Come? Forse nell’universo parallelo. Chi lo sà…
Memoria storica di molti di questi presunti tifosi azzurri? Vicina allo zero. Per loro il Napoli è il classico imbucato nella serata di gala. Come se si venisse dal nulla e lì, prima o poi, si dovrebbe ritornare.
In fondo quella sconfitta e quel pareggio sono stati una manna dal cielo per questi segreti ammiratori. Questi eventi gli hanno restituito le “certezze” che, durante gran parte della stagione, gli erano venute a mancare. La terra ha tremato a lungo sotto i piedi di questi signori.
Dieci partite e trenta punti in palio.
La terra può ricominciare a tremare da un momento all’altro.
Cambiate casacca. Uscite al naturale. Ce ne faremo una ragione.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre