5 luglio.
Il Napoli parte per Dimaro. Mai come quest’anno c’è la consapevolezza, di squadra e ambiente, che la stagione che stà per cominciare potrebbe essere proprio quella giusta.
Oggi non c’è, però, soltanto questo avvenimento da registrare. Ce n’è un altro.
Diego Armando Maradona, il nostro Diego, riceve la cittadinanza onoraria di Napoli.
È chiaro, è logico che un personaggio del suo calibro scateni, come sempre, reazioni molto contrastanti tra di loro.
La città, i tifosi lo amano. Senza la minima ombra di dubbio.
C’è chi dice che questa onorificenza sia solo uno spot pubblicitario del buon Giggino (al secolo Luigi De Magistris, Sindaco Napoli).
E su questa falsa riga c’è chi scrive che Maradona è il limone da spremere fino all’ultima goccia della sua notorietà e dell’alone di mito che lo circonda.
Si è parlato e scritto di un fantomatico “cachet” che El Pibe De Oro avrebbe intascato per la “comparsata” e che si aggirerebbe intorno ai trentamila euro.
Io non ho prove né nella direzione di confermare questa notizia e né tantomeno per negarla.
Diciamo che mi affido all’istinto e, nel contempo, al buonsenso.
Seguitemi.
Che Diego, al di là delle mirabilie della sua carriera sportiva ne abbia combinate di cotte e di crude è pressoché innegabile.
Che abbia amato e che continui a portare nel cuore Napoli è, tuttavia, altrettanto innegabile.
E allora, davvero lui viene a ritirare la più alta onorificenza che una città può offrirgli in cambio di soldi?
Siamo seri. E, soprattutto, non sporchiamo sempre tutto.
Proprio lui, ieri, a proposito di quei soldi ha detto che questa società è malata.
Diego ha sempre avuto il dono della sintesi. In poche parole riesce a sintetizzare concetti a volte difficili da spiegare. Ma è così.
La società è quella della rabbia, dell’odio sempre pronto ad esplodere. Dei “leoni da tastiera”. Di chi è sempre pronto a sputare il suo veleno su tutto e su tutti, immemore o, forse peggio, ignaro di quanto meraviglioso sia il mondo che lo circonda, pur con tutte le sue contraddizioni.
Il Napoli e Diego saranno fisicamente lontani l’uno dall’altro, questa sera, ma i loro cuori batteranno all’unisono. Ancora una volta.
Diego, ti vogliamo bene.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre