SARRILANDIA

Lorenzo firma, Dries fà il mattatore, il secondo posto che resta a un soffio.
Ma è Maurizio ad essere il vero polo di attrazione delle attenzioni dei tifosi.

Anche nell’ultima intervista le sue risposte sul suo futuro lasciano spazio a molteplici interpretazioni.

Il tecnico toscano dovrebbe sedere ancora (se non altro) per un’altra stagione sulla panchina azzurra.

Ciò nonostante il suo destino resta avvolto nel mistero. Al momento non ci è dato di sapere se il sodalizio col presidente De Laurentiis continuerà anche se l’agognato secondo posto dovesse non materializzarsi per fattori di varia (ed eventuale) natura.

Sky non perde occasione per mettere pepe sulla situazione e ieri ha redatto un grafico dove, con chirurgica precisione, evidenzia le tappe del campionato dove il Napoli ha perso il confronto con la Juventus per la corsa allo scudetto.

Il Napoli è terzo, la Roma seconda, ma sono i partenopei il bersaglio preferito del network sportivo nella (ormai) eterna schermaglia a distanza con gli antagonisti strisciati.

I giallorossi sono soltanto un “incidente di percorso”, un incomodo che staziona lì, tra mille beghe interne, ma che fondamentalmente non eccita la fantasia di nessuno.

Quell’esercizio grafico ne è la prova.

Difficile pensare che, coi numeri da record dell’undici azzurro, si rischi di non entrare nemmeno in Champions dalla porta principale.

Questo è il calcio (italiano, aggiungerei ndr).

Maurizio Sarri è un allenatore ancora troppo “pane e salame” per vederlo in Premier. Almeno per un altro anno. Idem dicasi per la Bundesliga.

Discorso diverso sarebbe per la Liga spagnola.

Forse il suo habitat naturale, oggi, più di quanto non lo sia la stessa Serie A.

Se l’anno prossimo (dando per scontata la sua permanenza a Napoli anche per la stagione a venire – il ché, come dicevo pocanzi, è tutto da vedere) Sarri dovesse confermarsi e andare (ce lo auguriamo tutti) anche oltre, non scarterei l’ipotesi (adesso pressoché fantascentifica) di vederlo indossare i colori blaugrana.

Forse, in questo preciso momento, è proprio lui l’erede più accreditabile a continuare la tradizione calcistica inaugurata dal ciclo, ormai storico, di Pep Guardiola.

Farneticazioni? Forse. Chissà…

Maurizio Sarri crea. Non amministra. Lui è attualmente il vero “Re Mida” del calcio moderno.

Se davvero Aurelio De Laurentiis lo vuole blindare, deve ritoccare sostanzialmente il suo ingaggio e mettere una clausola rescissoria al suo contratto ad otto cifre.

Pena il vederselo sfilare da una delle tante big che ormai da tempo ammirano le mirabilie del suo calcio.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre

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