
Ora che la rete del definitivo pareggio della Salernitana ha ufficialmente rimandato la festa ed interrotto sul nascere il piacere della vittoria del titolo, posso scrivere quanto segue.
Tutti questi festeggiamenti preventivi (non ditemi niente) ma a me hanno dato l’impressione che ce la siamo un pò tirata da soli. Cosa? La sfortuna.
Eh sì, perché la dea bendata sa essere birichina e quando una persona od un gruppo di persone o, addirittura, un popolo intero ostenta in modo troppo smaccato la gioia di una vittoria di là da venire… beh, la sorte ci ricorda che l’esito degli eventi va atteso e non anticipato. Nulla è certo in questo mondo, tranne una cosa (e sappiamo bene quale).
Abbiamo aspettato più di trent’anni. Una generazione è quantificata in venticinque. Quindi, sì, è proprio tanto tempo. Che differenza fanno pochi giorni? Nessuna.
Questa squadra è stanca. Inutile girarci intorno. Qualche mese fa una partita così l’avremmo vinta con 4 o 5 gol di scarto. Gliene faccio un torto? Assolutamente no. La stagione è stata tiratissima ma trionfale e soltanto una sosta nazionali infausta e degli arbitraggi da dimenticare ci hanno impedito di arrivare anche alle semifinali del più importante torneo continentale.
Tutto qua.
Preoccupazioni? Zero. Ce n’è abbastanza (di energia ndr) per centrare il bersaglio grosso e lo centreremo. Senza se e senza ma. Però dobbiamo stare tranquilli ed evitare di assumere atteggiamenti tronfi che, tra l’altro, nemmeno ci appartengono (e marcano tremendamente a peste – portano male, per chi non è napoletano).
Chiudo esprimendo tutta la mia solidarietà al tifoso ferito per una lite (a quanto si apprende dalle notizie) per futili motivi di traffico.
Mi sento solidale anche nei confronti dei malcapitati proprietari delle autovetture, parcheggiate nei pressi dello stadio, danneggiate da vandali per motivi che francamente fatico a comprendere.
Per il resto, mi rimetto al risultato del campo. L’unico inappellabile. Senza retorica e senza fronzoli.
Giulio Ceraldi
Forza Napoli. Sempre.