L’editoriale di Giulio Ceraldi

Le prime pagine sono tutte per lui (e non potrebbe essere altrimenti). Khvicha Kvaratskhelia, col suo gol preceduto da quella irresistibile serpentina ai danni dell’intera difesa orobica, ha fatto praticamente il giro del mondo.

Certo, il georgiano era già salito agli onori della cronaca, quest’anno, per le sue giocate ed, inevitabilmente, i paragoni coi campioni del passato (il più gettonato è l’ex stella dei Red Devils George Best) si sono e si continuano a sprecare. Per me Khvicha è Khvicha e qualsiasi paragone con stelle che hanno fatto la storia del calcio resta un esercizio di puro intrattenimente ma senza basi abbastanza solide per poter essere credibili.

Il Napoli ha ristabilito il +18 punti sulla seconda in classifica (non importa chi, francamente), il ché rende tutto abbastanza ovvio: attendiamo soltanto la certezza matematica per stappare lo champagne (o spumante che si voglia, ma personalmente, per le grandi occasioni, continuo a preferire le bollicine transalpine – non fosse altro che per il fatto che fanno pure rima…scherzo ndr).

Capitolo Champions.

L’incontro di mercoledì sera sarebbe (più o meno) una formalità se non fosse che le autorità del nostro Bel Paese, con tempismo alquanto opinabile, avessero deciso che i tifosi dell’Eintracht non possono venire al Maradona, anzi sì, poi decisamente no.

Risultato: mentre scrivo, fonti autorevoli di stampa teutonica come la Bild, ad esempio, rivelano la presenza di tifosi del Francoforte già a Napoli. Eh sì, perché, tranne poche eccezioni, la gente prenota volo ed albergo non appena sa la data del match. Funziona così. Da sempre. Poi si preoccupano del biglietto. Questo a maggior ragione quando si tratta di andare in località come Napoli che, di per sé, già meritano di essere visitate e sono comunque “porta di accesso”, nella fattispecie, a luoghi turistici di fama mondiale come Pompei, Sorrento, Capri, Ischia, Vesuvio, Ravello, Costiera Amalfitana, Reggia di Caserta e chi più ne ha più ne metta.

Non è detto, perciò, che chi è a Napoli e chi vi si recherà nelle prossime ore, da Francoforte, meriti necessariamente il “bollino” di persona poco raccomandabile.

Certo è che, in termini di gestione del flusso dei tifosi ospiti, sarebbe stato più semplice (immagino) permettere la vendita dei biglietti, monitorando i proprietari degli stessi, nell’interesse di tutti, anziché usare la “foglia di fico” del divieto di vendita dei biglietti ai residenti a Francoforte, nella speranza che restino a casa loro perché i fatti ci raccontano che non sta succedendo esattamente così.

Ad ogni buon conto, premettendo che per me risolvere i problemi (reali e/o potenziali) di ordine pubblico vietando l’accesso della tifoseria ospite nello stadio dove si gioca le residue possibilità di accesso ai quarti di finale di Champions è una sconfitta dello sport e della società civile (in senso allargato, non soltanto italiano).

Detto ciò mi auguro, ovviamente, che tutto fili liscio e che mercoledì sera le uniche notizie che ascolteremo e leggeremo saranno quelle relative ad un Napoli che, ancora una volta, avrà dato spettacolo nel rettangolo di gioco e nulla più.

Giulio Ceraldi

Forza Napoli. Sempre.

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