
– Torniamo a parlare di Calcio!
E’ proprio il caso di dirlo: ‘’o’ pallon’’’ è il vero protagonista, il calcio giocato, mentre gli ultimi giorni hanno lasciato sul campo mediatico un’ondivaga raffica di news filo-giudiziarie che, per quanto possano avere un impatto giuridico nonché effettivo sul piano sportivo nel breve-medio termine, non devono nel contempo offuscare quanto di emozionante si sta pian piano costruendo in casa azzurra.
Ci dobbiamo preoccupare Noi tifosi per esternazioni di natura pseudo-tecnica che possono aver inficiato i rapporti tra le società color X e Y? Sinceramente trovo talmente coinvolgente l’attesa e il godersi uno spettacolo sportivo come quello attuale che tutto il resto lascia il tempo che trova; l’attendere l’ennesima sentenza, l’appello di conseguenza e/o l’intervento di un Tar quasi di prepotenza ad affermare una potenziale diversità, alla fin fine, si riduce ad un cane che si morde la coda visto che, come insegnano le buone memorie kafkiane tra processo e stanze da innominati in un castello del potere praticamente inscalfibile, se nei piani alti dei palazzi del gotha sportivo decidono tutto, tra soldi e firme fantasma, allora far saltare tutto e/o fare reset è complesso.
Concentriamo, piuttosto, tutte le nostre attenzioni su questa sfida contro la Roma. Tra poche ore si consumerà l’ennesima puntata di un’importante serie sportiva che da sempre viene condita da tanto coinvolgimento emotivo nonché da una battaglia agonistica molto sentita. Come da copione già visto nelle sfide precedenti, le filosofie opposte dei due tecnici lasciano sempre presagire soluzioni e, soprattutto, interessanti variazioni sul tema. Sarà l’apoteosi della strategia offensivista di Spalletti opposta alle pozioni difensiviste di Mourinho? Numeri alla mano, gli azzurri brillano sia in attacco che in difesa, mentre i giallorossi hanno indubbia qualità difensiva oltre che nelle trovate offensive, pur non eccellendo negli score finali. Sul piano percentuale, il possesso palla continuato sembra essere la soluzione adottata spesso da entrambe per incanalare la gara sulla propria lunghezza d’onda e dare seguito alle varie trovate tattiche. Ma la posta in palio è divisa tra un Napoli carico di entusiasmo necessario per continuare ad offrire un buon calcio ed una Roma che, agganciata al trenino di alta classifica, punta a continuare la scalata al vertice contando sulla rincorsa al perfetto stato di forma del proprio duo d’attacco.
Non sarà, in sostanza, una sfida facile da gestire. Daniele Orsato avrà il suo bel da fare al cospetto di ventidue guerrieri e, visti i precedenti, il clima sarà rovente e la conduzione della terna arbitrale sarà oggetto di più di un esame di maturità.
Ma procediamo con ordine e passiamo all’analisi dello status delle contendenti al Diego Armando Maradona.
– NAPOLI ai blocchi di partenza
L’evoluzione che non ti aspetti…calcio fluido…prove in corso per nuove strade tattiche! Tutti potenziali titoli ed etichette doc adatti all’undici azzurro che tra poco deve combattere a denti stretti contro l’ennesimo blasonato avversario. Il clima di questi tempi, tra tifosi ed addetti ai lavori, senza alcun dubbio ferve ma non deborda oltremodo. Conosciamo il valore dei giallorossi, degli inseguitori di classifica (anche al di là di momentanee decisioni della giustizia federale verso ‘’già sappiamo chi’’!), e soprattutto siamo ben consci del nostro cammino, senza voli della mente quasi efebici. Piedi per terra e…pedalare! Tutto qui. Non serve altro al gruppo. La Roma va affrontata con molta attenzione tattica. Potendo contare su tutta la rosa al completo direi che ancora una volta i tre punti verticali Kim-Lobo-Osi serviranno non poco per sbilanciare continuamente il probabile asse alto in linea giallorosso. Considerando una partenza di base 4-3-3, possono risultare pungenti i neo movimenti incrociati di Zambo sulla sinistra, con Elmas e Di Lorenzo che si spostano centrali per attirare fuori un paio di avversari e per sbilanciare una difesa che, pur giocando d’approccio con tre uomini, scala molto appena davanti all’area. Molto dipenderà dall’utilizzo di Kvara: uscire dalla gabbia preparata ad hoc per lui dagli avversari non sarà facile ma l’ispirazione contenitiva dei giallorossi potrebbe essere sfruttata dal Napoli nel senso di una maggiore propensione alla lateralità d’apertura offensiva in modo tale da dare a Zielo, da una parte, e Politano (o Lozano), dall’altra, più opzioni di trame per insistere in modo letale con la profondità, cercando sempre lo scarico verticale per Osi. Ovviamente alcune pedine della Roma proveranno a fare da stalker al metronomo Lobotka cosi come insisteranno sulle corsie esterne in avanti. In difesa si dovrà procedere con un mix probabile di coperture miste contro la trequarti e ad uomo per le punte avversarie. In poche parole, si devono restringere al massimo gli spazi a centrocampo cosi come sulle corsie esterne.
– ROMA ai blocchi di partenza
Schierare la migliore formazione per necessità e per ideologia. Questa la probabile idea di un Mourinho che sa bene che dovrà dosare bene la sua rosa ed opporsi ad un avversario che sa attaccare e difendersi in ogni settore del campo. La sua necessità di continuare a restare nelle zone comfort di classifica non può escludere le sue ferme convinzioni tecnico-tattiche. Sa bene che difendersi restando fedele ai suoi principi deve implicare soluzioni di ripartenza e di affondo offensivo di una certa qualità. Stavolta le patate bollenti hanno lo stesso copione: Zaniolo, come Karsdorp, sono un gap da colmare non indifferente. Ma anche l’assenza di Wijnaldum pesa non poco. Il 3-4-2-1 della Roma (che all’occorrenza si trasforma nel vecchio 4-2-3-1 oppure 4-4-2) dovrà essere preso con le pinze dagli azzurri per tanti motivi. La difesa è veloce e forte fisicamente, con Ibanez e Mancini che sono mastini di primi pelo. Ma anche la qualità di Zalewski, l’insistenza pungente di Spinazzola e Cristante come la vena fantasiosa di Matic vanno arginate. Anche perché lì davanti hanno in Abraham, Dybala e Pellegrini un trio in grado di creare grattacapi a qualsiasi difesa. Spalletti proverà a tenere più basso possibile il baricentro giallorosso che molto probabilmente risulterà, come si è visto di recente, asimmetrico, soprattutto a centrocampo. Pellegrini ne farà di kilometri perchè deve attaccare ma anche coprire tanto (e quindi va pressato sempre). Il Napoli deve fare densità nelle zone centrali perché la ricerca dell’uno-due giallorosso tra corsie laterali ed attacco è letale in termini di velocità.
In sintesi – Testa e Gamba. Freschezza di entusiasmi. Ricerca costante del gioco di qualità a prescindere dall’avversario. Gli ingredienti azzurri devono passare per questi punti. Se si pensa di poter controllare la Roma con oziosi palleggi che fanno solo alzare la percentuale di possesso e non l’asticella dei tentativi offensivi si andrebbe nella direzione sbagliata. Giusta la propensione offensiva con molte variazioni vista nelle ultime partite. Ma è importante per il Napoli continuare ad avere la lucidità nel ‘’leggere’’ la gara e l’avversario. La Roma è qualità, indubbiamente. Ma noi possiamo fare ancora bene, mutando forma d’approccio, ma mai le solide radici del gioco.
Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…
Marco Melissa