Non solo pallone

Questo è il racconto della Locanda. 

Una delle due comunità per tossicodipendenti dove lavoro. 

“La locanda del gigante”

C’era una volta un bambino, aveva una strana abitudine: ogni volta che passava un corteo si accodava. Un giorno passò una carovana di nomadi e il bambino la seguì. Camminavano senza mai raggiungere una meta. Passò davanti a una capanna e intravide un uomo intento a levigare tronchi d’albero. Il bambino rimase lì ad aiutarlo, mentre la carovana andò oltre. Lavoravano insieme, si stabilì tra i due una reciproca simpatia. Il bambino aveva sempre nostalgia di seguire lunghe carovane e l’uomo della capanna manifestava spesso il desiderio di vivere con persone non ancora nate. Quando i tronchi furono molti l’uomo e il bambino decisero di costruire una grandissima locanda. Appena iniziarono comparve all’orizzonte una carovana. Il bambino attese che si avvicinasse. Era una carovana di nani. Tutti nani vispi, intelligenti, straordinari, uniti. Costruirono insieme una locanda e lì organizzarono una comunità di uomini. Quella fu chiamata: 

“La locanda del gigante”.

Mario Artiaco

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