NEW GAME (decimo numero)

 Nella puntata precedente della rubrica “New Game”, la nostra lente di ingrandimento era stata puntata sul funambolo offensivo Mario Vilardi, pilastro del Napoli under 17, ma come avevo già accennato in quel post, pur risaltando per le sue doti tecniche, non è il solo nome di punta di quella nidiata particolarmente felice del calcio giovanile azzurro.

Accanto al suo, infatti, spesso viene associato dagli addetti ai lavori anche il nome di un altro talento purissimo del Napoli under 17, come lui tra i ranghi azzurri dai tempi dell’under 15: si tratta di Lorenzo Russo (classe 2005), numero 10 e capitano della squadra… scusate se è poco!

UNA VERA INVESTITURA

Mi scuso per la frettolosa descrizione del ragazzo nella riga precedente, ma si sa che vedere così giovane un calciatore indossare con naturalezza e piena autorevolezza quella magica casacca – che sappiamo bene a chi era appartenuta da queste parti – crea sempre aspettative (che rimarranno deluse, se riferite a Diego, ma che valgono per qualificare il valore a questi livelli del ragazzo). 

Detto ciò, e consapevoli del rischio anche solo nel averlo legato a chi ha fatto la storia di questa squadra e questa città, bisogna ammettere che non è stata certo casuale l’assegnazione della prestigiosa maglia con fascia di capitano annessa. 

Per le sue qualità tecniche, infatti, quella di Russo sembra una vera e propria investitura.

GLI INIZI 

Napoletano doc, e affiliato con successo sin da bambino alla scuola calcio “ASD San Giorgio – Quartieri Orientali” – facente parte del “Progetto San Giorgio”, Russo ha seriamente rischiato di volare verso lidi molto lontani da San Giorgio a Cremano, visto che su di lui, quando nemmeno era adolescente erano piombati vari club italiani, su tutti la Juventus (ma erano vigili anche società come Milan, Fiorentina e Bologna).

Invece il fiuto e la perseveranza, oltre che la fiera determinazione, di Gianluca Grava(indimenticato difensore azzurro e attuale Responsabile del settore giovanile del Napoli) hanno fatto la differenza, consentendogli di vestire l’amata casacca del Ciuccio.

Russo è approdato così al Napoli giusto in tempo per esordire nel suo primo campionato giovanile a carattere nazionale, nella categoria Under 15. 

Era il 2019/20 e alla vigilia di quella prima stagione, la squadra partenopea, allenata da mister Sorano, poteva già contare su elementi di prim’ordine (oltre a Vilardi, come non citare SolmonteMiloMazzoneDi Lauro?), che tuttora costituiscono l’ossatura della squadra che ha appena terminato il campionato under 17.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Russo è stato in grado di imporsi celermente come elemento cardine della squadra, leader nato di un gruppo ricco di talento, dove si faceva notare, oltre che per le sue eccelse qualità tecniche, anche per l’intelligenza tattica, l’abnegazione e la duttilità.

Trequartista di vocazione, può giostrare facilmente e indifferentemente qualche metro più indietro, così come qualche metro più avanti, mostrandosi pertanto un prospetto completo.

Fantasista, interno, centrocampista offensivo dal gol facile, abile negli inserimenti, ha un sinistro fatato con il quale si prodiga in assist al bacio e in giocate calibrate, nel senso che sa dettare i ritmi, quando giocare in modo facile e quando invece rischiare il lancio o la giocata per i compagni. 

Oltretutto spicca anche per le doti fisiche, che gli permettono di vincere spesso i contrasti con gli avversari e di divincolarsi dalle marcature più strette, situazioni a cui è abituato, dal momento che, come fonte primaria del gioco napoletano, è controllato spesso a vista dagli allenatori delle altre squadre.

LA SUA ESPERIENZA NEL NAPOLI

Titolare fisso da tre campionati a questa parte, sinora il suo cammino di crescita è stato costante ed evidente, anche se purtroppo gli manca ancora il sigillo Azzurro, non avendo mai esordito in Nazionale, nonostante sia stato convocato dall’allora allenatrice dell’Italia Under 15 Patrizia Panico.  

Occorre ammettere che nel suo ruolo gli interpreti a livello nazionale non mancano ma viene da pensare che, se impostato da centrocampista interno puro potrebbe avere più possibilità di emergere, visto che pochi hanno le sue caratteristiche.

Questo ipotetico cambio di ruolo – anche se la sua posizione in campo è già piuttosto fluida, non stazionando mai in modo fisso in una sola zona -, potrebbe sì giovargli in carriera ma sarà da valutare anche il rischio che il gioco offensivo del Napoli ne risenta, visto che il suo apporto in queste stagioni in tal senso è stato determinante, tra numero di gol e assist.

Di contro sarei curioso di vederlo all’opera anche più vicino alla porta, considerando che non gli mancano intuizioni e guizzi vincenti (una delle sue specialità è il forte e preciso tiro da fuori).

CHI CI RICORDA

A me ricorda un po’ il primo Bernardeschi, anche se l’ex viola (e per un periodo concreto obiettivo del Napoli di Spalletti), agiva prevalentemente da fantasista partendo dalla fascia; come lui infatti Russo, pur ben strutturato, è anche veloce – di piede e di pensiero – fantasioso e vivace. 

Rimanendo in tema di possibili uomini mercato azzurri a livello di prima squadra, ecco che mi viene da associarlo pure al ceco Barak, calciatore che ho seguito da vicino in questi anni di militanza nell’Hellas Verona.

SCENARI FUTURI

Insomma, Russo si trova nella classica fascia di età calcistica (e non solo) in cui le evoluzioni sono all’ordine del giorno, e saranno determinanti sul piano tattico certe scelte dei suoi allenatori nell’indirizzarne il futuro in campo. 

Di certo stiamo parlando di un patrimonio tecnico da non disperdere, di un mancino forte come se ne vedono pochi a questi livelli.  

Sarà assai interessante scoprire dove potrà arrivare questo talentuoso numero 10 del Napoli, che l’anno prossimo a mio avviso potrebbe già ben figurare nel Campionato Primavera.

Gianni Gardon

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