IL MATCH DI MARCO

Presentazione

– Obiettivo numero uno: concentrazione.

Sembra banale, quasi irriverente pensare di descrivere cosi il prossimo impegno degli azzurri. Ma il momento è importante, cruciale direi; lo Spezia non rappresenta, scorrendo la classifica, un avversario irresistibile. Ma è dopo episodi come la notte magica milanese che si deve porre attenzione ai giusti e conseguenti stati mentali di incontenibile euforia i quali, però, potrebbero sottrarre attenzione ed energie mentali. Ecco che deve tornare prepotentemente alla ribalta, nell’occasione, il giusto equilibrio d’azione voluto da Spalletti il quale, come già visto in molte occasioni, coniuga spesso efficienza sequenziale cioè sia difensiva che offensiva, ma soprattutto garantisce lucidità. Il problema è palesare tutto ciò con continuità. Alcuni nomi come Inter, Atalanta ed Empoli devono suonare come campanello d’allarme, da una parte, e spronare, dall’altra parte, ad evitare passaggi a vuoto mentali, a ricercare l’ennesima coesione di gruppo, che vada oltre ogni ostacolo, ogni logica di pretattica, arginando in tal modo, almeno sul piano mentale, il greve fardello di alcune persistenti assenze (Koulibaly, Osihmen, Fabian Ruiz e da oggi Insigne per Covid). La gara di Milano ci ha dimostrato che nonostante le titubanze sulle condizioni di forma testate nel corso degli allenamenti infrasettimanali, il tecnico toscano è disposto a rischiare, considerando le varie assenze importanti, inserendo nella mischia inaspettate pedine che, a conti fatti, danno ragione al suo intuito, fornendo un prezioso contributo alla causa. La gara contro gli aquilotti di Thiago Motta sarà un test fondamentale, soprattutto in ottica continuità di risultati. Ma procediamo con ordine e passiamo all’analisi dello status delle contendenti allo stadio Diego Armando Maradona.

NAPOLI ai blocchi di partenza

– Coscienza del valore. Non è da poco.

Il Napoli dovrebbe cercare di fare ancora una volta il Napoli contro qualunque avversario. Bruciano troppo alcuni punti persi strada facendo (Sassuolo ed Empoli in particolare). Lo Spezia è forse l’avversario giusto al momento giusto per mettere a dura prova la tenuta psico-fisica degli azzurri e temprarli, semmai ce ne fosse bisogno, per i prossimi ardui impegni del nuovo anno. Perché, infatti, vanificare e far svanire quanto di buono si costruisce contro avversari di un certo livello? La risposta potrebbe essere riconducibile alla parola infortuni? Il Milan, come il Napoli, è sceso in campo con molte assenze pesanti, quindi ad armi pari sulla carta. Contro gli aquilotti, invece, l’approccio dovrà essere ben altro. Spalletti, dal canto suo, ce la sta mettendo proprio tutta per ibridizzare il gruppo, rendendolo quasi mutante a seconda delle circostanze, a parità di uomini in campo. Come? Ad ogni seduta di allenamento annota; in campo va sempre chi può dare il meglio con il giusto mix testa-gambe. Questa modalità ha permesso il rilancio di giocatori quasi assopiti da tempo dalla vana attesa di panchina. Non solo. Stanno venendo fuori anche delle interessanti alchimie. A partire dal sempre attento Ospina, l’eventuale recupero di Mario Rui sulla sinistra riporterebbe Di Lorenzo a destra, mentre ancora Rrahmani e Juan Jesus centrali. Davanti alla difesa, Demme potrebbe rifiatare e lasciare il posto a Lobotka (rientrato in perfetta sintonia a Milano) al fianco di Anguissa. Il trio Politano-Zielinski-Elmas (Lozano pronto ad entrare cosi come Ounas) potrebbe essere la spalla per Mertens (o Petagna). Le condizioni tattiche viste a Milano potrebbero risultare ancora efficaci. Con l’assenza di Insigne, al quale viene affidato in genere l’onere di disorientare le difese avversarie, toccherà probabilmente ancora al polacco il compito di spaziare da destra a sinistra, in modo tale da far avanzare la manovra dei laterali, con Elmas pronto ad inserimenti inganna-difesa e Politano come spina pungente anche sui tiri; fondamentale il duo Lobotka-Anguissa a muovere i giusti raccordi tra la difesa e la trequarti; il baricentro dovrebbe, comunque, restare alto fino alla fine.

SPEZIA ai blocchi di partenza

– Dilemmi, ancora dilemmi.

Lo Spezia si presenterà in campo con un notevole peso psicologico alle spalle ma anche con qualche miglioramento tecnico-tattico. Il connubio tra Thiago Motta e la squadra non decolla. Fuori dalla Coppa Italia, una situazione di classifica ai limiti della zona rossa, i liguri appaiono ancora alla ricerca di una precisa identità. Buoni spunti sono venuti dalle gare contro Sassuolo ed Empoli, ma ben lungi dal poter essere basi di partenza per dare continuità ad una crescita di gioco. Negli ultimi tempi si sono inseguite voci che vedono un prematuro addio del tecnico italo-brasiliano, con l’unico sottile appiglio di un’onerosa clausola rescissoria che porta dritta dritta al 2022, momento in cui si deciderà il seguito. Nonostante tutto in casa ligure si continua a lavorare a testa bassa. Thiago Motta ha provato ad adattare al meglio le sue idee (basate su un più unico che raro 2-7-2) ad una rosa che è praticamente rimasta invariata rispetto allo scorso anno. Spesso parte con un classico 4-3-3 che si trasforma in 3-5-2 prettamente in fase offensiva; cosi facendo sfrutta le caratteristiche dei suoi migliori punti di riferimento, Bastoni e Maggiore. Contro gli azzurri, considerando sicuro Provedel tra i pali, potrebbe schierare Erlic e Nikolau centrali, con Amian e Reca ai lati. La costruzione del gioco parte spesso dal basso, palla a terra, pressing alto e molti uno-due tra i terzini di fascia ed i centrali. Davanti alla difesa potrebbe venir fuori una combinazione abbastanza robusta, con Bastoni avanzato, Gyasi jolly tuttofare e l’onnipresente Maggiore, tutti a fare da trequartisti puri in appoggio al trio Strelec-Manaj-Nzola (ancora in dubbio l’utilizzo di Verde). Qualche grattacapo per gli azzurri potrebbe venire proprio dalle sovrapposizioni di consueta attuazione tra i terzini propulsori di fascia (su tutti Bastoni) ed i trequartisti di inserimento centrale.

In sintesi

– Con certosina attenzione.

Il Napoli deve seguire regole ben precise in termini di determinazione e concentrazione allo scopo di evitare di incappare in alcune trappole emotive. Lo Spezia, per intenderci, nonostante la classifica tutt’altro che felice, può mettere seriamente in difficoltà gli azzurri ed evidenziare alcuni nei. Non importa se Spalletti chiederà il 4-2-3-1, virando sul 4-3-3 a seconda delle fasi di gioco. E’ importante evitare errori difensivi grossolani, provocare lo scivolamento difensivo in modo costante per disorientare gli aquilotti e colmare eventuali vuoti che a volte persistono nel corso del pressing alto. In sostanza ci vuole la formula cattivo-concentrato-corto: questo si aspettano i tifosi e questa è la qualità che il gruppo può palesare per essere al top in termini di efficacia.

Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…

Marco Melissa

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