a cura di Marco Melissa

L’imprevedibile da mettere in conto.
Il Napoli non è di certo sfuggito a questa pseudo-regola del calcio, quasi un crocevia di prestazioni, statistiche e casualità.
La sfida con l’Inter ne è sinonimo. Un passaggio a vuoto contro avversari di rilievo ci sta.
Purtroppo la sfida in questione apre una dolorosa ferita: il doppio infortunio Anguissa-Osimhen.
Comunque sia, il cammino degli azzurri non deve essere offuscato da un simile nesso di causalità. Sono situazioni da tenere sempre in considerazione quando si marcia ad alta velocità e nei piani alti di classifica.
La pagina infrasettimanale dell’Europa League è l’occasione per riprendersi la scena da protagonisti di qualità.
Lo Spartak Mosca è l’ostacolo che può sottrarre o meno la pole position di girone e la matematica qualificazione al turno successivo alla squadra di Spalletti. E’ anche il momento, però, in cui è necessario continuare a lavorare sulla crescita del gruppo, affinché ogni assenza della rosa possa essere sempre compensata.
Procediamo con ordine e passiamo all’analisi dello status delle contendenti al Otkrytie Arena.
NAPOLI ai blocchi di partenza
– Evitare confusione e pigrizia tattica, puntare alla massima efficienza con la solita semplicità d’approccio che, fino ad oggi, ha fruttato una crescita esponenziale degna della miglior considerazione.
In sintesi, al Napoli non rimane che fare il Napoli: consapevole della propria forza come dei propri limiti.
Nel match d’andata si sono commessi errori d’approccio cosi come ingenuità in corso d’opera. Il tutto in novanta minuti conditi da una pioggia di cartellini gialli e rossi (tra i quali quello a Mario Rui).
La posta in palio è alta ed importante sul piano psicologico. Restare in testa al girone consentirebbe il passaggio diretto agli ottavi che porterebbe ad evitare gli spareggi di febbraio, risparmiando così un paio di gare per proseguire il cammino europeo.
Passando ad una disamina strettamente tecnica, viste le numerose defezioni azzurre, Spalletti potrebbe optare per un 4-3-3 d’emergenza.
Meret dovrebbe prendere il posto di Ospina, alle spalle di Koulibaly e Juan Jesus centrali, con Di Lorenzo e Mario Rui ai lati.
A centrocampo è atteso il vero stravolgimento.
Il trio Fabián Ruiz – Lobotka – Zielinski (viste le assenze di Anguissa e Demme) dovrebbe essere la spalla dell’altro trio d’attacco composto da Lozano, Petagna (o Mertens) ed Elmas (scelte obbligate viste le assenze di Insigne e Politano).
Spalletti ha catechizzato ancora una volta il gruppo affinchè blocchi l’avversario e riparta con la solita lucidità e pacatezza nel cercare i corridoio verticali.
SPARTAK MOSCA ai blocchi di partenza
– Lo Spartak Mosca si presenta interiormente combattuto.
Rendimento in Europa degno di considerazioni positive ma campionato russo da rettificare, con una posizione di metà classifica traballante e prestazioni (come l’ultima contro il Krasnodar) opache.
Il portoghese Rui Vitória sa bene che il suo 3-4-3 dovrà funzionare alla perfezione contro un Napoli a caccia di un risultato positivo.
In porta Maksimenko farà da spalla al trio Caufriez-Gigot-Dzhikiya.
A centrocampo Moses, Umyarov, Litvinov ed Ayrton dovrebbero consentire ai russi una buona dinamica sia in fase di impostazione che di copertura.
A completare la rosa i talenti Ignatov e Promes in appoggio a Sobolev.
Lo Spartak tende a privilegiare una manovra avvolgente e corale con folate offensive improvvise. Motivo per cui gli azzurri, se lucidi tatticamente, dovranno puntare soprattutto a fare densità in specifiche zone del campo e cercare la precisione a tutti i costi.
In sintesi
– Nudo e crudo. Il Napoli non ha alternative. Deve provare a battere lo Spartak per buttare subito nel dimenticatoio la serataccia di Milano ed archiviare il passaggio di turno in UEFA Europa League.
Non potrà essere certo una prestazione random da adattare alla meglio. Proprio no.
Lo Spartak proverà a concedersi il bis dell’andata, anche per dimostrare davanti ai propri tifosi che un certo grado di qualità non manca.
Spalletti è realista e determinato nel portare in primo piano le caratteristiche positive del gruppo.
Il destino è totalmente nelle mani degli azzurri.
Puntare al massimo è doveroso, soprattutto per rendere merito a se stessi ed alle proprie indubbie qualità.
Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…
Marco Melissa