IL MATCH DI MARCO

a cura di Marco Melissa

Una spina nel fianco.

L’ennesima per il Napoli.

Ma per chi vuole continuare a restare in vetta, si sa bene che il prezzo da pagare è molto dispendioso sul piano delle energie sia fisiche che psicologiche.

L’Inter rappresenta uno di quei perfetti prototipi con il quale testare maturità tecnica, duttilità tattica e tenuta emotiva. Uno di quei passaggi che, a prescindere dal risultato finale, lasciano un segno indelebile in entrambe le contendenti.

Eppure sono proprio questi tipi di contesti che fanno trapelare il reale mordente e l’acume strategico, insomma una carta d’identità in progress che rivela in tutti i suoi elementi la vera natura della quale deve essere fatta una squadra vincente per potersi confermare in tutto e per tutto leader di un campionato.

Gli azzurri ce la stanno mettendo tutta, sotto la guida esperta di un tecnico che rimescola carta su carta per limare ancora qualche piccolo difetto veniale ereditato dalle precedenti gestioni tecniche.

Procediamo con ordine e passiamo all’analisi dello status delle contendenti al San Siro.

NAPOLI ai blocchi di partenza

– Attendere con pazienza l’avversario ed eventuali correlate imprecisioni, puntare al contropiede ma senza disunirsi e fraseggio dal centrocampo in su per indurre allo scoperto la retroguardia avversaria: le note caratteristiche dei diktat di Spalletti sono netti, limpidi e ritagliati su misura per una squadra che sta passando da una mentalità complessa (reminiscenze tecniche delle trascorse stagioni) ad una basata su di un assetto più fluido e veloce. Tutte le nuove soluzioni hanno il certificato di garanzia rappresentato dai nomi dei protagonisti che, contro l’Inter, dovranno distinguersi con molta probabilità con tutto il repertorio collaudato fino ad oggi.

Ecco che il rientrante Koulibaly dovrà ergersi ancora una volta a ruolo di bussola per Rrahmani, Di Lorenzo e Mario Rui, chiamati ad arginare l’attacco straripante nerazzurro, anche con la complicità di Ospina tra i pali.

Il tecnico toscano dovrà lavorare molto di fino sul centrocampo, con una mediana a due Anguissa-Fabián, per far funzionare al meglio il suo 4-2-3-1.

Mancando Demme ed Ounas, il ruolo di Zambo, rivelatosi prezioso in ogni frangente, concilia perfettamente caratteristiche difensive ed offensive allo stesso tempo diventando spalla ideale nonché trampolino di lancio per le invenzioni dello spagnolo.

In avanti, mancando Politano (fermato dalla positività Covid), ruolo chiave sarà quello di Zielinski (oppure Elmas): ci vorranno dribbling ubriacanti e simili per spostare la linea degli avversari ed andare a colpire nella zona tra centrocampo e difesa, dove l’Inter ha mostrato qualche crepa.

Insigne e Lozano dovranno cercare di mettere a frutto tutte le verticalizzazioni possibili per dare via libera alle folate di Osimhen, tra fraseggi vari ed affondando sempre per non concedere occasioni di veloci ripartenze ai nerazzurri.

INTER ai blocchi di partenza

– Da Conte ad Inzaghi il passo nerazzurro è breve ma complesso.

Il nuovo tecnico ha mantenuto alcune connessioni passate nei meccanismi offensivi ma sta cercando di aggiungere nuova linfa considerando le partenze nel mercato di inizio stagione.

E’ vero che all’appello mancano De Vrij e Sanchez. Altrettanto vero è che Bastoni e Dzeko hanno svolto lavoro differenziato in settimana, ma la rosa nerazzurra offre valide alternative.

Nel 3-5-2 Handanovic presiederà con la sua esperienza la difesa con il trio Skriniar-Ranocchia-Bastoni (con D’Ambrosio e Di Marco pronti a subentrare a seconda delle situazioni tattiche) a ridosso del folto centrocampo, zona sulla quale la squadra punta di provare tutte le soluzioni per saltare la diga partenopea.

La guerra di centrocampo è tutta da verificare: i nerazzurri hanno dalla loro un biglietto da visita composto da Barella, Brozovic e Calhanoglu coadiuvati ai lati da Darmian e Perisic.

In attacco, probabile la coppia Correa-Lautaro in attesa di sviluppi sul rientro di Dzeko all’ultimo momento.

L’Inter sta cambiando fisionomia e per consolidare gli sforzi compiuti

In sintesi

– Difficoltà sontuose e copione tattico a posto.

Fluidità e pragmaticità sul fronte esplorativo.

Il Napoli è sulle lunghezze d’onda di una sfida che si preannuncia accesa soprattutto sul piano dei duelli a centrocampo.

I numeri parlano chiaro: miglior difesa contro miglior attacco in primis; poi la squadra con la migliore percentuale di realizzazione da fermo contro quella che ha subito più reti su palla inattiva.

In poche parole, gli azzurri devono insistere, soprattutto nei minuti finali, poiché l’Inter soffre le rimonte.

In questo momento, però, non contano i numeri ma ciò che fruisce nelle vene e nell’anima. Adrenalina e soltanto essa.

Giocarsela significherà tanta duttilità e fantasia in avanti ma anche spalle coperte dietro.

Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…

Marco Melissa

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