a cura di Marco Melissa

E’ decisamente un impegno arduo, irto di insidie per il Napoli che dovrà fare i conti con un Torino a caccia di un salto di qualità finora rimandato a causa di continue ed importanti defezioni.
Luciano Spalletti e i suoi ragazzi, passo dopo passo, stanno cercando di dare una costante impronta fondata essenzialmente su un equilibrio tecnico-tattico che, abbinato ad una qualità e pacatezza di visione di gioco, sta consolidando un gruppo ed una mentalità lodevoli.
Ma passiamo all’analisi dello status delle contendenti al Maradona.
NAPOLI ai blocchi di partenza
– Regola numero uno da seguire per gli azzurri è quella di guardare ad ogni impegno con la stessa voglia di “scoprirsi”, di sorprendere gli avversari anche se questi realizzano che si può andare oltre le statistiche e le voci di mercato. Fino ad ora gli azzurri lo hanno fatto in modo esemplare.
Questa volta c’è di mezzo qualche dubbio sulla lettura della sfida alla luce degli impegni profusi nell’ultima settimana da alcuni elementi della rosa con le rispettive nazionali.
Mettendo da parte la questione del dualismo Ospina-Meret tutta da verificare, il 4-3-3 dovrebbe essere la strada da percorrere.
Ancora pressing dalla trequarti, densità mobile da entrambi i lati e molta attenzione sulle palle inattive.
La difesa dovrà comunque fare gli straordinari perché l’avversario è temibile. Nonostante ci sia chi è riuscito a recuperare maggiormente negli ultimi giorni, il pacchetto arretrato dovrebbe emulare l’ultima uscita, con Rrahmani e Koulibaly al centro della difesa, Di Lorenzo e Mario Rui ai lati. Ruiz-Anguissa-Zielinski sembrano inamovibili, almeno per una parte della gara, cosi come Osihmen, affiancato da Insigne e Politano.
Le varianti potrebbero essere inserite in corsa, con Demme ed Elmas che ovviamente scalpitano, mentre in avanti, con Petagna ed Ounas out, potrebbero trovare spazio Lozano ed il rientrante Mertens.
TORINO ai blocchi di partenza
– Prediligere un pressing asfissiante, anche nella difesa avversaria, sarà probabilmente una carta che Juric si giocherà sin dall’inizio.
Come ampiamente dimostrato in questo scorcio di campionato, al Toro non manca qualità, ma le assenze si fanno sentire.
Attuare schemi così pressanti e talvolta rischiosi (uno-contro-uno, spesso a tutto campo) esige precisione e lucidità.
Tra le fila del Toro si riaccomoda Belotti, anche se Sanabria potrebbe partire in avanti dal fischio d’inizio, unica punta nel classico 3-4-2-1 voluto dal tecnico croato.
La difesa a tre con Bremer centrale, gli affidabili Singo ed Ansaldi a centrocampo che coadiuvano i motorini Lukic e Mandragora ed a completare Brekalo e Linetty in avanti alle spalle della punta, sono le certezze dei granata che proveranno sicuramente a fare la propria gara contro la capolista.
In sintesi il Napoli parte con il morale alto, ha dalla propria i numeri delle statistiche dei precedenti, la maggiore propensione ai tentativi nello specchio della porta del campionato nonché il maggior numero di sequenze su azione di almeno 10 passaggi.
Insomma, un buon bagaglio di certezze da cui partire.
Ma guai a tener bassa la guardia contro avversari come il Torino. La recente storia degli ultimi anni insegna e Spalletti sa bene che in fasi di campionato come queste e contro avversari simili si deve giocare con tutto l’impegno possibile, come se si trattasse di una sfida decisiva.
In modo speculare farà probabilmente il Torino che, spronati dal mai domo Juric, la cui mano sta incidendo non poco sulla qualità dei granata, proverà ad insidiare ed anche a spingersi oltre nella sfida al Maradona.
Come sempre, Avanti Azzurri, avanti…
Marco Melissa